2013giu17Kodokan Tokio

L’avventura giapponese di Alessandro Cossutti

Tokio, 17 giugno 2013. Alessandro Cossutti è un amatore. Nel senso che ama il judo. Cinquantunanni, ha scelto di praticare judo soltanto da qualche anno ed il piacere del randori l’ha spinto a frequentare talvolta anche il corso agonistico e di proporsi in qualche gara adeguata alle sue possibilità. Una spiegazione che potrebbe già essere sufficiente a fotografare una passione vera e sincera, ma c’è di più. Per lavoro Alessandro è chiamato anche a viaggiare ed in uno di questi viaggi, destinazione Asia, ha pianificato una visita al Kodokan a Tokio. Prendendosi per tempo ha scritto per chiedere il permesso che gli è stato accordato e per circa due mesi si è allenato con cura e metodo, perché Alessandro è cintura gialla e, se non altro, ha voluto affrontare l’esperienza fisicamente preparato. E siamo ad oggi, giorno in cui è arrivato il suo primo messaggio dal Kodokan…
Sono arrivato al Kodokan, registrato e consegnato al International Dept. il gagliardetto dello Yama Arashi con tante ringraziamenti a tutti da parte della segreteria.
Un paio di curiosità, domenica ho visto la competizione inter High School che si è tenuta c/o Kodokan, bene le fasce di peso sono opzionali, infatti nel maschile normale i combattimenti tra un 100kg contro un forse 60, vi lascio immaginare come è finita anche se devo dire che il piccolo era un gatto, molto interessante l’approccio “chi se ne frega del peso, se posso lo batto”.
Altra curiosità è al Kodokan il Judo è uno sport di squadra e non individuale, neanche durante i combattimenti, i vari atleti erano attorno al tatami a seguire gli incontri con un composto silenzio a fare il tifo per i colleghi, inoltre alla premiazione c’erano anche i compagni di istituto tutti con le rispettive divise. (in giappone anche alle high school hanno la divisa.)
Un pettegolezzo, al Kodokan non rispettano le regole imposte quindi vai di prese alla gamba, doppie prese, etc etc.
Questa sera prima sessione di Randori, già preso contatto con il maestro e la prima domanda è stata “hai dimestichezza di randori con cinture nere?”, certo vedi tana delle tigri, poi misurerò la differenza.
….. (nell’intervallo fra le due mail si svolge l’allenamento)
Egregi dello Yama Arashi,
sono uscito vivo dalla sessione Randori al Kodokan, devo dire che è stato bello, emozionante.
L’etichetta è molto molto sentita, pensate che un novello come il sottoscritto deve entrare sul tatami con una porzione della cintura nascosta per evidenziare il mio stato di “POLLO”.
Comunque questo il risultato:
Persi tutti per ippon, mi hanno tirato di tutto anche di +, il maestro suggeriva pls no uranage, però è entrato anche quello, pazienza. Maestro Billy ha fatto un buon lavoro sulle mie cadute.
Fatto incontro con Giapponese cha a parte un sasae che mi è entrato quasi a meraviglia, il resto è stato gioco duro di prese.
Incontro con il Francese che a terra mi ha macinato come un tritacarne, in piedi non riuscivo a vederlo, una velocità disarmante …. comunque divertente.
Incontro con ragazzo degli Emirati Arabi, un pò duro, ho provato ad entrare con uchimata, senza successo però ho parato un paio di entrate, è come se avessi vinto…
e per finire guardate cosa c’è nella hall of fame del Kodokan…
Pic allegata
Alessandro

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