Udine, 28 dicembre 2013. Giovani e giovanissimi judoka, ma anche agonisti, amatori e tantissimi genitori, sono state quasi un centinaio le persone che hanno partecipato alla festa per i trent’anni di Lorenzo Bagnoli. Una festa molto particolare, quella organizzata dal Dlf Yama Arashi per il campione udinese, soprattutto perché questo trentesimo compleanno è coinciso con il forzato addio alle competizioni in seguito all’inidoneità certificata dal Centro di Medicina dello Sport a Roma dopo aver rilevato un’anomalia coronarica nella visita per i Giochi del Mediterraneo a Mersin. “Non darsi mai per vinto, cercare sempre una soluzione di fronte a qualsiasi tipo di avversario ed a qualsiasi tipo di problema, è stato il più grande talento che Lorenzo Bagnoli ha dimostrato di possedere – ha detto Milena Lovato, DT del club – ed è lo stesso talento che oggi rimette in gioco per affrontare con immutato entusiasmo altre e nuove esperienze, sempre con l’obiettivo di crescere e di migliorare se stesso e gli altri. Un esempio straordinario per tutti, dai più giovani, agli atleti, ma anche tecnici e genitori”. Dopo aver vinto tanto, Lorenzo Bagnoli ha chiuso la carriera con due vittorie, l’oro agli Assoluti ed ai British Open 2013, e sulla frase “l’esigenza di crescere non conosce mate” impressa su poster e cartoline realizzate per l’occasione con alcune sue immagini significative, è stato chiamato a firmare degli autografi. Gli ultimi da atleta o i primi da coach o arbitro di successo?
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Quattro Yama-pass per la finale U18 A2 a Genova
Federico Puddu, secondo nei 55 kg, Giuseppe Leonardi, terzo nei 60 kg, Andrij Vovk e Cristian Polignano, rispettivamente terzo e quinto nei 66 kg, Matteo