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Passaporto russo a Gamba: “Grato per questo umano rispetto di Putin”

Udine, 8 gennaio 2016. È arrivato anche il passaporto russo a riconoscere l’amicizia che lega Vladimir Putin ad Ezio Gamba. E chissà se il Presidente-judoka immaginava di arrivare anche a questo gesto quando, dopo la debacle a Pechino 2008 della sua amata squadra di judo, diede il benestare al reclutamento del tecnico bresciano? Probabilmente no. E non lo deve aver pensato nemmeno quando, quattro anni più tardi, scese sul parterre a Londra 2012, per festeggiare assieme ad Ezio Gamba quello che è stato uno storico trionfo: sette atleti della squadra maschile della Russia si aggiudicarono il primo posto nel medagliere assoluto del judo (donne comprese) con tre medaglie d’oro, una d’argento ed una di bronzo. E ci fu anche un quinto posto. Nella storia del judo alle Olimpiadi nessuno era mai riuscito a fare altrettanto. A quel punto il contratto di Ezio Gamba fu rinnovato per un altro ciclo olimpico ed esteso alla squadra femminile. E recentemente è stato già prolungato fino al 2020. Gli incontri fra Vladimir Putin ed Ezio Gamba iniziarono a diventare più frequenti. Compresi quelli sul tatami, luogo che il presidente russo ha sempre frequentato, ma da quando la nazionale è stata affidata ad Ezio Gamba lo fa ancora più volentieri. L’incontro-evento per la consegna del passaporto non è stato da meno, anche questa volta sul tatami con gli atleti in preparazione per Rio, poi la cerimonia di consegna. Ezio Gamba, che aveva già programmato di partecipare con la squadra al completo (40 atleti/e) al Judo Winter Camp a Lignano Sabbiadoro (3-6 gennaio), è stato costretto all’ultimo a dimezzare la trasferta in Friuli lasciando i “big” a casa. “Mi hanno chiesto di rientrare in Russia per firmare delle carte appena prima di capodanno – ha detto Ezio Gamba – mentre ero a Berna con la famiglia, poi invece sono riuscito a fare tutto in ambasciata a Milano e quindi, concluso il Winter Camp a Lignano, sono partito per l’appuntamento a Sochi. Tutto iniziò 3 o 4 anni fa per scherzo, quando gli dissi che sarebbe stato più comodo per me avere anche il passaporto russo, evitando i problemi dei visti”. “Putin ha detto anche di averne parlato con il presidente Renzi – ha proseguito Gamba – che ha apprezzato l’iniziativa, che non modifica il mio essere cittadino italiano. L’incontro è stato decisamente piacevole, finalmente non ci è stato chiesto se e quante medaglie potremo vincere a Rio e Putin si è messo in judogi e ha parlato con gli atleti con vero interesse da judoka. Devo dire che mi fa molto piacere questo umano rispetto che il Presidente Putin ha avuto nei miei confronti e che abbia ritenuto darmi tale attenzione”.
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