Udine, 2 giugno 2016. Il Premio Luciano Lovato, un judogi IJF approved ed il diploma di attestazione, sono arrivati fino in Azerbaijan e Rashad Mamadov, il coach della nazionale cui il premio è stato assegnato, lo ha documentato con una foto scattata nel soggiorno di casa sua. Uno scatto questo, che ha completato la prima assegnazione del Premio intitolato a Luciano Lovato, un progetto per l’etica nello sport e nel judo in particolare, istituito per ricordare un uomo speciale ed un dirigente sportivo geniale, che nel 1981 salvò dalla chiusura (già annunciata dai dirigenti di allora) il Judo Club Yama Arashi Udine e lo portò in 34 anni di presidenza ad essere il club che oggi tutti conoscono e riconoscono. Club di judo con più tesserati d’Italia, il Dlf Yama Arashi Udine ha ideato e fatto crescere il Judo Winter Camp ed il Trofeo Alpe Adria, manifestazioni apprezzate al punto che il Premio Luciano Lovato è stato sostenuto dall’Unione Europea Judo, con l’approvazione della Fijlkam ed il patrocinio del Comune di Udine. Un premio all’etica che nell’Alpe Adria 2016 è stato attribuito alla correttezza ed al rispetto del comportamento di due tecnici, lo sloveno Igor Trbovc, l’azero Rashad Mamadov ed al gesto di Carlo Alberto Albertin, atleta dell’Opide Padova, che si aggiungono a Raffaella Basana, assessore allo sport del Comune di Udine che, per prima, si è attivata affinché il progetto del Premio si potesse realizzare. Il Dlf Yama Arashi Udine, nel ringraziare tutti coloro che hanno collaborato in ogni forma alla realizzazione di quest’idea, esprime ampia disponibilità d’ascolto affinché il Premio Luciano Lovato possa contribuire efficacemente nel fare da riferimento all’etica nello sport e nel judo in particolare.
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