No a Roma 2024. Virginia Raggi lo dirà oggi pomeriggio nel suo ufficio a Giovanni Malagò e Luca Pancalli. L’unica incertezza è sulla natura della decisione della Sindaca: un no totale o qualcosa di diverso, un no «a meno che», magari in direzione referendum? Di certo il calendario del pomeriggio lascia poche speranze: l’incontro, fissato alle 14.30, sarà seguito immediatamente, l’appuntamento è alle 15.30, dall’annunciatissima conferenza stampa. Che sarà, però, sobria, senza teatralità: è stata scartata l’ipotesi di tenere l’incontro con i giornalisti in un luogo simbolico del degrado del patrimonio impiantistico di Roma. Quindi, niente vela di Calatrava a Tor Vergata, ormai da anni monumento allo spreco e all’incompiuto, ma la sala della Protomoteca, in Campidoglio.
L’INCONTRO DI IERI La cosa paradossale è che ieri notte, si è tenuto un incontro «tecnico», sul merito del dossier. Da una parte il presidente della commissione sport, Angelo Diario, e il capogruppo dei 5 Stelle in Campidoglio, Paolo Ferrara (nell’ultima parte, c’era anche il presidente del consiglio comunale, Marcello De Vito). Dall’altra, Diana Bianchedi, coordinatrice generale del comitato per la candidatura, che era entrata con grande ottimismo: «Ho stra-aspettative per questo incontro, finalmente potremo entrare nel merito, non vedo l’ora». La fiorettista olimpionica è arrivata con tutti i suoi più stretti collaboratori, e il capo di gabinetto di Malagò, Francesco Soro. Un vertice preparatorio che è scivolato via con una certa serenità, preceduto anche da richieste di diretta-streaming (da parte della capogruppo del Pd in Campidoglio, Michela Di Biase). Tante domande, soprattutto sulla collocazione del Villaggio, ma pure sulle reali possibilità di evitare «sforamenti» del budget.
«SPOGLIATOI» Pure le cronache degli «spogliatoi» dell’incontro non sembrano quelle di un’imminente rottura. Anche se i due rappresentanti dei 5 Stelle sono rimasti all’interno del Campidoglio fino a tarda notte senza quindi rilasciare dichiarazioni. La Bianchedi si è detta invece «soddisfatta dopo tre ore intensissime. Il nostro scopo era presentare il dossier, ci tenevamo. Sono contenta che ci sia stato questo incontro. Se mi aspetto che continui il dialogo? So quello che abbiamo fatto stasera fra persone che vogliono bene a questa città. Il resto non mi compete». Una situazione, quella di un confronto sereno, che sarà difficile replicare oggi pomeriggio. Anche perché la Raggi, piazzando la conferenza stampa il minuto dopo la fine dell’incontro, ha quasi del tutto depotenziato i contenuti del confronto con Malagò e Pancalli.
L’incontro DI OGGI Prima dell’a tu per tu con il Comitato, nel pomeriggio di ieri c’era stata un’altra riunione, coordinata dal vice sindaco-assessore allo sport Daniele Frongia. In quella sede è stata decisa la strategia: spiegare prima «nel merito» il no con il Comitato, poi farlo in modo più formale ai numeri uno delle istituzioni sportive, Malagò e Pancalli, subito dopo ufficializzarlo nella conferenza stampa. Qualche frase in libera uscita ha alimentato ancora i dubbi. L’assessore all’urbanistica, Paolo Berdini, pur polemizzando duramente con la scelta del Villaggio Olimpico a Tor Vergata, ha parlato del fatto che si «lavora a un progetto alternativo di città». Di città o di Olimpiade?
E ORA? Ma il no cancellerà la candidatura? Qui la faccenda si complica. Da un punto di vista politico, il no del Comune – parole di Renzi e di Malagò – è stato considerato come un confine invalicabile. Ma nelle ultime settimane, con toni una volta più aggressivi e un’altra più soft, si è fatta strada anche l’idea di trasferire la partita su un altro piano, con un ricorso alla Corte dei Conti. Ritenendo che la marcia indietro rispetto alla mozione del Consiglio comunale del 25 giugno (ancora in era Marino, 38 voti favorevoli contro 6 contrari, i 5 Stelle appunto) possa essere considerato un «danno erariale» visto che nel frattempo il Coni ha speso i suoi soldi nel Comitato (che non ha personalità giuridica, ma vive come branca della Coni Servizi Spa).
RENZI SI MUOVERA ? Qualsiasi replica del Coni, però, dovrà tener presente il parere del Governo. Nelle ultime ore, si era parlato di un nuovo rilancio di Renzi e Malagò, proprio per domani a Palazzo Chigi. Un modo per tenere in vita la candidatura o semplicemente una risposta dura a quella che si ritiene una grande «occasione perduta»? In realtà, questa mattina, c’è almeno sulla carta, la possibilità di un confronto della Sindaca con il Governo: la Raggi incontrerà il ministro delle Infrastrutture (ex vigilante sullo sport) Graziano Delrio per firmare il protocollo sul Grab, il raccordo anulare per le bici. C’è spazio per pedalare in «fuga» da un copione che sembra sempre più scritto?
Alessandro Catapano-Valerio Piccioni (La Gazzetta dello Sport – mercoledì 21 settembre 2016)
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