Brescia, 12 novembre 2016. Nato in Georgia il 21 ottobre 1987, Georgii Zantaraia è il judoka più popolare in Ucraina e fra i più conosciuti al mondo. Campione del mondo a Rotterdam nel 2009 e campione d’Europa a Istanbul nel 2011 nei 60 kg, Zantaraia è passato definitivamente nei 66 kg dopo le Olimpiadi a Londra, dove fu sconfitto nei sedicesimi da Elio Verde. Cinque volte sul podio ai campionati del mondo (oro, argento e bronzo nei 60, due bronzi nei 66 kg), Georgii Zantaraia ha conosciuto a Rio la sua seconda delusione olimpica. Dopo aver sospeso gli allenamenti per qualche mese, mentre rifletteva su cosa fare, ha ricevuto una proposta.
Ed è così che sei arrivato in Italia e hai fatto questo tour?
“È stata un’esperienza nuova per me, ma molto stimolante. Dopo la delusione delle Olimpiadi a Rio mi sono preso del tempo per riflettere sul futuro, non mi stavo allenando da un paio di mesi quando Ezio Gamba mi ha contattato per propormi di passare una settimana di allenamento con i suoi ragazzi a Brescia. È stato per me molto stimolante l’idea di affrontare questa nuova esperienza, così ho risposto a Gamba che mi sarei preso un mese per rimettermi in forma e poi sarei partito per Brescia e così è stato. Ho trovato un buon gruppo di ragazzi ed è stato bello vedere che altri club si siano mossi per venire ad allenarsi insieme, è stato per me utile staccare dalla quotidianità e conoscere nuove persone. È stato molto piacevole anche prendere del tempo per visitare la città, per questo voglio ringraziare i ragazzi che sono stati molto gentili con me”.
Qual è l’idea che ti sei fatto del judo italiano?
“Non conosco molto bene il judo italiano, come dicevo prima ho trovato molto bello il fatto che ci sia questa libertà di allenarsi in diverse realtà e che i club collaborino per dare modo ai ragazzi di allenarsi insieme e potersi confrontare. È stato stimolante inoltre, rendermi conto che, indipendentemente dal livello e dai titoli, ci siano ragazzi disposti a fare anche molti chilometri per partecipare ad un allenamento”.
Cosa pensi invece di Fabio Basile?
“Devo essere sincero, prima dell’Olimpiade non sapevo chi fosse, e come molti altri devo dire che il suo exploit mi ha sorpreso, ma non si vince un’Olimpiade per caso, ha battuto atleti di primissimo livello e ha fatto degli ippon molto belli, ha sicuramente meritato questo risultato, era il suo giorno ed è stato molto bravo a saperlo cogliere, non posso che fargli i miei complimenti più sinceri”.
A questo punto quali sono i progetti che hai in mente per il futuro?
“Dopo l’Olimpiade ho pensato tanto se continuare o smettere, non sono ancora certo di voler abbandonare il sogno olimpico, è l’unica medaglia che manca e mi piacerebbe avere un’altra chance per provare a raggiungere questo traguardo, ma sono una persona realista, ho 29 anni non sono più giovane e so che sarà sempre più difficile andando avanti con il tempo. Per cui in questo momento non ho ancora preso una decisione, ho bisogno di prendere tutto il tempo che serve, e capire davvero qual’è la cosa migliore per me”.
Grazie Georgii, buon lavoro e in bocca al lupo!
Auguri e medaglie a Sacile ultimo appuntamento 2024
Il Palamicheletto a Sacile ha ospitato l’ultimo appuntamento di quest’anno con la disputa sabato della Coppa Regione e domenica del Criterium Giovanissimi, mentre un altro