Budapest, 29 agosto 2017. Sono le 12.58 a Budapest nel momento in cui si è concluso il più bell’incontro di judo che si sia mai disputato. Poule C, sedicesimo di finale del campionato del mondo, categoria 66 kg: An Baul e Fabio Basile. Come nella finale olimpica a Rio. Un anno dopo. Sono otto minuti e dieci secondi di prese, strappi, guizzi, scatti. La tensione è straordinaria fuori dal tatami. Sul tatami due fenomeni. Di solidità mentale, d’intelligenza tecnica e tattica, di resistenza fisica e, con il tempo che scorre, psicologica. Loro due reggono. Tutti gli altri no. È il coreano che mette la ruota avanti, su un attacco di seoi nage inventa una risposta che stende Fabio sul fianco. Prosegue in leva al braccio, Fabio resiste. Arriva il matè. Si riparte, nessuno molla neanche un millimetro. Ogni scatto è un’emozione ed un’incertezza, chi farà cosa? Arriva, come un lampo, la zampata di Fabio: waza ari! Cuore in gola, ma loro due rimangono freddi, glaciali e geniali, imperterriti sfidanti che hanno messo in scena l’interpretazione del combattimento ideale. Certamente, vorremmo riscrivere il finale. Incontri così, non dovrebbero finire mai. Purtroppo è finito, ha vinto An Baul. Con lui ha vinto anche Fabio, che ha dimostrato al mondo quanto è forte. Come a Rio. Forse ancora di più!
Auguri e medaglie a Sacile ultimo appuntamento 2024
Il Palamicheletto a Sacile ha ospitato l’ultimo appuntamento di quest’anno con la disputa sabato della Coppa Regione e domenica del Criterium Giovanissimi, mentre un altro