Zagabria, 21 ottobre 2017. È stata una giornata in cui gli azzurri non sono stati impegnati direttamente, la quarta del campionato del mondo juniores a Zagabria ed è stata anche l’ultima per quanto riguarda il torneo individuale. Un’opportunità per fare il punto e recuperare le energie per la gara a squadre di domenica, che li vedrà impegnati al primo turno con il Kazakistan. “Le gare individuali si sono concluse con 3 atleti nel blocco finale – è stata l’analisi di Raffaele Toniolo – e la medaglia di Parlati ha rotto il digiuno che durava da due edizioni, ma si sarebbe potuto ottenere un bottino maggiore, sia commettendo qualche errore in meno, ma anche se la finale di Lombardo fosse stata arbitrata in maniera aderente al regolamento. Sinceramente è difficile spiegare perché succedono certe cose, ma siamo certi che anche questi episodi ci daranno l’energia per lavorare ancora di più e meglio in futuro. Molti di questi atleti saranno ancore juniores anche nel 2018, ma anche per quelli che passeranno nella classe seniores credo ci saranno delle soddisfazioni da raccogliere”. Un commento particolare è quello di un altro coach azzurro, Raffaele Parlati: “Gara di altissimo livello – ha detto il tecnico napoletano e padre di Christian – i nostri ragazzi si sono espressi tutti al massimo delle loro possibilità. Siamo ovviamente un pò dispiaciuti per come è stata condotta la finale di Lombardo che, come del resto tutti avete potuto notare, meritava la medaglia di bronzo. Inoltre ci tengo a sottolineare la bella prestazione di Salvatore D’Arco e, per quanto riguarda Christian, l’appuntamento con l’oro è solo rimandato”. La cavalcata per la medaglia di bronzo di Christian Parlati, è stata seguita però da un coach diverso dal padre e cioè da Luca Poeta, che è anche coach nel gruppo sportivo di appartenza: “Il livello della gara, come previsto, è stato molto alto – ha detto Luca Poeta – infatti tra i partecipanti c’erano molti atleti già medagliati a Grand Prix e Grand Slam. I nostri atleti hanno dato il massimo, nonostante la comprensibile pressione emotiva. Ritengo ci sia ancora poca chiarezza nella valutazione del waza-ari e sugli shido, com’è accaduto ad esempio nella finale di Manuel, mentre sono molto felice per la medaglia di Christian che, oltre ad essere meritata, arricchisce anche il medagliere delle Fiamme Oro!”. La giornata è rimasta sulla traccia delle precedenti, con il Giappone che ha fatto incetta di medaglie. Ne ha vinte altre due d’oro ed in tutto sono state otto, due al giorno! L’esatta metà di quelle messe in palio dal campionato del mondo.
F – 78: 1) Shiyu Umezu (Jpn); 2) Teresa Zenker (Ger); 3) Marina Bukreeva (Rus) e Patricia Sampaio (Por); +78: 1) Akira Sone (Jpn); 2) Hikaru Kodama (Jpn); 3) Eliannis Aguilar (Cub) e Beatriz Souza (Bra)
M – 100: 1) Zelym Kotsoiev (Aze); 2) Arman Adamian (Rus); 3) Temur Rakhimov (Tjk) e Takaya Yamaguchi (Jpn); +100: 1) Inal Tasoev (Rus); 2) Stephan Hegyi (Aut); 3) Daigo Kagawa (Jpn) ed Enej Marinic (Slo)
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