Schwazer, ultime riflessioni

M’ero quasi scordato che pende ancora un caso Schwazer nei tribunali di mezza Europa, finché mi sono imbattuto nella dichiarazione di Malagò, secondo cui ci sono «inaccettabili» ritardi da parte tedesca nel fornire le provette dei campioni di urina del nostro atleta a chi le ha legittimamente chiesti, cioè la giustizia italiana e per essa i carabinieri del Ris. Ma a che gioco stanno giocando?
Bruno Cocci
Una dichiarazione che fa onore al presidente del Coni: non ne ho sentite nessun’altra, per esempio a livello dell’atletica italiana. Eppure i 17 ultimi mesi di questa vicenda sono un incredibile succedersi di procedure dubbie, processi frettolosi e irrispettosi delle persone, resistenze palesi della federazione internazionale (e della Wada) alle istanze del nostro atleta e del suo allenatore Sandro Donati. I nemici che quest’ultimo si è fatto in trent’anni d’inflessibile battaglia al doping mi pare siano in buona parte all’origine della storiaccia. E intanto i misteri si moltiplicano: vedi il tono delle mail di dirigenti Iaaf e loro legali, hackerate dal gruppo russo di Fancy Bear, in cui si citerebbe anche un personaggio italiano notoriamente da decenni schierato contro il tecnico. Perché il laboratorio di Colonia non molla queste provette alla magistratura italiana dopo l’ok dei giudici tedeschi? Se tutto è stato fatto secondo le regole sarebbe nel suo stesso interesse un’analisi del Dna e di altri parametri. Che cosa nasconde questo sfibrante ostruzionismo? Non mi esprimo su colpevolezza o innocenza, anche se crescono di settimana in settimana in dubbi sui verdetti internazionali: seguiremo insieme le prossime puntate. Osservo solo che, una volta di più, lo sport tende a sottolineare la propria autoreferenzialità rispetto alla magistratura ordinaria in materia di doping. Proprio il terreno dove è meno credibile, come è emerso chiaramente da decine di scandali dagli anni 80 in poi. Questo tipo di antidoping fa paura.
Franco Arturi
Lettere alla Gazzetta, rubrica Porto Franco
La Gazzetta dello Sport mercoledì, 27 dicembre 2017

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