Udine, 8 gennaio 2018. È stato un tatami pieno di stelle quello del Judo Winter Camp appena concluso nel Bella Italia Village a Lignano Sabbiadoro. Così tante al punto di rendere difficile seguirle tutte su quell’enorme area da mille e cento metri quadrati. Oltre milleduecento gli atleti che hanno partecipato al training camp del Dlf Yama Arashi Udine diretto da Ezio Gamba e fra questi numerosi campioni olimpici come Fabio Basile, Tina Trstenjak, Arsen Galstyan, Beslan Mudranov e Khasan Khalmurzaev, per citare solo i più recenti, ma anche molti medagliati a mondiali ed europei come Kamal Khan Magomedov e Sirazhudin Magomedov, che hanno affiancato Ezio Gamba nella direzione del camp con tre tecnici italiani straordinari quali sono Alberto Borin, Riccardo Caldarelli, Fabrizio Chimento. “Per me una prima assoluta essere presente a questo 19° Winter Camp alla guida delle Fiamme Gialle – ha detto Ylenia Scapin – il 2018 è subito in salita e non si poteva mancare questo appuntamento. Questo stage è da anni garanzia di qualità e quantità, ciò che serve anche ad atleti di alto livello”. Al Winter Camp però, ha partecipato anche un’altra stella ed anche se è stato judoka si è seduto in tribuna ed ora brilla in un altro ambito. Si tratta di Gabriele Montanari, 26enne udinese che tre anni fa ha creato con due soci più giovani la Askii Holding, oggi ha 19 dipendenti, quattro sedi e dal 19 gennaio si quoterà in borsa a Londra e Malta. Gabriele conosce bene Ezio Gamba, anzi proprio nell’ambito del Winter Camp ha presentato l’applicazione che ha realizzato per lui. “Si chiama PDS – ha detto Gabriele – ed è una Web App affinata ed evoluta mettendo a sistema le necessità di impartire metodo e organizzazione all’archivio documentale di tecnici di Judo e addetti ai lavori e le competenze informatiche del reparto sviluppo Web di Delta Askii Srl. Abbiamo costruito una App Utility gratuita che consente di customizzare i propri documenti, segmentandoli, unendoli e condividendoli in tempo reale col proprio gruppo lavoro, un prodotto presentato ai Capi delegazione delle rappresentative presenti al Winter Camp, ora potenzialmente estendibile a qualsiasi altro settore”.
Che effetto fa a Gabriele rivedere il tatami?
“Il colpo d’occhio è stato stupefacente! Non fosse già solo per i 1000 e più atleti che nei due turni pomeridiani di randori ho avuto il piacere di vedere in azione, quanto mi ha davvero emozionato è stato vedere su quel tatami, in quella casa che sento anche un po’ mia – il DLF Yama Arashi Udine – Campioni plurimedagliati alle Olimpiadi, ai Campionati Europei e Mondiali. Ho pensato all’opportunità che i più giovani hanno, di poter avere uno scambio tecnico con atleti di questa caratura, immedesimandomi con un po’ di invidia, avendo calcato quel tatami per quasi 20 anni e avendo amato oltremodo questo incredibile sport”.
Quale effetto ha su di te e sui tuoi successi professionali il judo?
“Il Judo è stato la mia scuola di vita: 20 anni sui tatami di tutta Europa sono stati un bagaglio di valore inestimabile che mi hanno consentito di affinare i concetti di sacrificio, dedizione, cura del dettaglio, squadra, vittoria. La metafora di due contendenti provvisti del solo judogi – uno di fronte all’altro – è il banco di scuola di uno studente o il tavolo delle trattative di un imprenditore: ci sono le regole, l’imprescindibile valore etico messo a sistema con la voglia di far bene, di metterti a nudo, riscoprendoti attraverso gli occhi del tuo avversario o del tuo interlocutore, senza timore, con l’obiettivo chiaro di vincere”.
Cosa può fare la differenza per essere vincenti?
“Educare all’ascolto e all’apprendimento, fare squadra verticalizzando capacità e competenze dei singoli mettendo a sistema in modo sinergico le teste più differenti è la chiave per fare la differenza nell’impresa – certamente – ma anche sul tatami”.
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