Grand Slam a Dusseldorf, il grande ritorno di Ono, il ringhio di Esposito

Dusseldorf, 24 febbraio 2018. Sua maestà Ono è ritornato! Dopo l’oro olimpico e dopo un anno in panchina per motivi disciplinari, il 26enne giapponese Shohei Ono ha festeggiato (si fa per dire, perchè non ha battuto ciglio) il suo ritorno in gara con una squillante vittoria nei 73 kg a Dusseldorf, nel Grand Slam. Sei combattimenti, sei vittorie e la finale, con lo stesso Rustam Orujov, l’azero incontrato nella sfida per l’oro a Rio. Identico anche l’esito, ippon! Ma le sorprese nella seconda giornata del Grand Slam a Dusseldorf sono state anche altre, ed è certamente fra queste la sconfitta della slovena Tina Trstenjak, oro olimpico e mondiale dei 63 kg, fermata per ippon al primo incontro dalla cubana Maylin Del Toro Carvajal, 23 anni, 191° posto in classifica mondiale. La Del Toro si è poi classificata al quinto posto, ma più della sconfitta della Trstenjak, ha sorpreso la vittoria di Andreja Leski, slovena 21enne, salita recentemente nei 63 kg che a questo punto sembra proprio voler insidiare il trono della titolatissima connazionale. Per Antonio Esposito, l’azzurro degli 81 kg in gara nella seconda giornata, non è stato sufficiente battersi come sempre, con il piede schiacciato sull’acceleratore, grande ritmo, grande tenacia e caparbietà. Superato al primo turno il cubano Jorge Martinez con una sanzione (la terza, che ha determinato la squalifica) al golden score, il 23enne napoletano ha affrontato senza remore l’altissimo canadese Antoine Valois-Fortier, 27 anni, bronzo a Londra, settimo a Rio. Indubbiamente un avversario difficile. “Purtroppo ho beccato un avversario scomodo con cui non è facile farci… – ha detto Antonio Esposito – c’è ancora tanto da migliorare e spero di riuscire ad esprimerlo nei prossimi impegni”. Il napoletano campione del mondo juniores nel 2013 (primo titolo iridato per il judo azzurro maschile) non si è accontentato di essersi battuto al massimo delle possibilità e pensa alle prossime sfide, soprattutto quelle con avversari così particolari e scomodi. “Antonio ha fatto bene il primo incontro con il cubano – è stato il commento del coach Roberto Meloni – non molto bene invece con il canadese, che ha approfittato delle sanzioni assegnate, anche quando sarebbe stato normale non darle, per la modalità di attacco di Antonio. Ci saremmo dovuti adattare prima e meglio alla situazione, rimanere più sciolti, purtroppo Antonio è stato per tutto il match un po’ troppo teso ed è andata così”. Domenica, terza ed ultima giornata di gare ed i ragazzi di Roberto Meloni saliranno sui tatami dei 90 kg con Nicholas Mungai e, nei 100 kg, con Giuliano Loporchio per una sfida estremamente impegnativa. “Domani sarà una giornata molto difficile – ha aggiunto coach Meloni – Giuliano incontra subito il giapponese (Ryunosuke Haga, bronzo a Rio), Nicholas se la deve vedere con un giovane talentuoso romeno (Eduard Serban, campione del mondo U18), ma stiamo a vedere, perché tutti si sono battuti e tutti si batteranno!”. Dopo due giornate e con 9 medaglie d’oro assegnate, il Giappone guarda tutti dall’alto con 5 primi posti.
60: 1) Ryuiu Nagayama (Giap), 2) Robert Mshvidobadze (Rus), 3) Lukhumi Chkhvimiani (Geo) e Eric Takabatake (Bra); 66: 1) Kenzo Tagawa (Giap), 2) Georgii Zantaraia (Ucr), 3) Erkhembayar Battogtokh (Mgl) e Baruch Shmailov (Isr); 73: 1) Shohei Ono (Giap), 2) Rustam Orujov (Aze), 3) Tohar Butbul (Isr) e Ferdinand Karapetian (Arm); 81: 1) Saeid Mollaei (Iri), 2) Alpha Oumar Djalo (Fra), 3) Aslan Lappinagov (Rus) e Dominic Ressel (Ger)
48: 1) Daria Bilodid (Ucr), 2) Eva Csernoviczki (Hun), 3) Melanie Clement (Fra) e Milica Nikolic (Srb); 52: 1) Ai Shishime (Giap), 2) Karolina Pienkowska (Pol), 3) Estrella Lopez Sheriff (Spa) e Charline Van Snick (Bel); 57: 1) Nekoda Smythe-Davis (Gbr), 2) Hedvig Karakas (Hun), 3) Sarah Leonie Cysique (Fra) e Enkhriilen Lkhagvatogoo (Mgl); 63: 1) Andreja Leski (Slo), 2) Megumi Tsugane (Giap), 3) Gankhaich Bold (Mgl) e Kiyomi Watanabe (Phi); 70: 1) Yoko Ono (Giap), 2) Barbara Matic (Cro), 3) Szaundra Diedrich (Ger) e Sanne Van Dijke (Ola)

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