Se ci fosse stato ancora qualche scettico da convincere, adesso è ufficiale: Fabio Basile fa sul serio anche nei 73 kg. Ad Ekaterinburg, nel terzo Grand Slam del 2018, ad una manciata di settimane dall’inizio della corsa per la qualificazione olimpica, il campione di Rio nei 66 kg, ha conquistato in Russia la medaglia di bronzo nei 73 kg e con questi 500 punti fa un salto nella classifica mondiale di 27 posizioni. Era 75esimo, ora è salito al 48esimo posto. Dovesse andare a segno un altro paio di volte, cosa non improbabile vista la sua condizione e le opzioni in calendario, potrebbe anche entrare fra le teste di serie all’inizio del percorso di qualificazione. E la cosa sarebbe particolarmente utile, oltre che gradita. Ma il Grand Slam ad Ekaterinburg ha regalato anche un’altra gioia, la medaglia di bronzo andata al collo di Edwige Gwend nei 63 kg, al termine di una gara al limite della perfezione. “Sono molto contento di questa medaglia, – è stato il commento di Fabio Basile – perché è arrivata alla terza gara nei 73 kg. Ed è dedicata anche a chi non ci credeva. Terzo Grand Slam, eccola qua la medaglia. Io non mollo, io arriverò! Sono pronto a diventare uno dei più forti di tutti i tempi. Sono sicuro che arriverò dove voglio arrivare, ho scommesso su me stesso. Arriverò, punto. Sento di dovere dei ringraziamenti anzitutto alla mia grande nonna, che è dotata di una forza disumana, che mi è da stimolo, anche adesso che non se la passa benissimo ed è in ospedale. Nonna Diamante, grazie! Ai miei allenatori, da Pierangelo che mi segue sempre, a Murakami, Francesco Bruyere, Francesco Faraldo, che hanno molta fiducia in me, Roberto Meloni che oggi mi è stato davvero di grande aiuto. The king is back!”. La soddisfazione di Fabio Basile, disegna bene la dimensione di un risultato che, da una parte riconosce l’opportunità delle scelte fatte, dall’altra conferma lo spessore di un talento indubbiamente molto speciale. C’è tanto talento anche nelle fibre muscolari e nel cuore di Edwige Gwend, una delle atlete più costanti in assoluto per l’alto livello, anche se lei non si lascia andare più di tanto. “Sono contenta di aggiungere un’altra medaglia alle altre già messe in saccoccia – ha detto con un pizzico di ironia – anche se soltanto di bronzo, ho avuto modo di raccogliere dati utili per i prossimi impegni. Oggi ho pure discusso con Roberto (il coach Meloni, ndr) al termine dell’incontro con Franssen e gli ho detto quello che pensavo a muso duro, ma la cosa mi ha comunque fatto rimanere sul pezzo ed è andata come doveva andare. Oggi la medaglia la volevo proprio portare a casa, ovvio che puntavo ad un altro colore, ma perso con Franssen dovevo portarla a casa ugualmente! È arrivata e guardiamo gli aspetti positivi”. Quattro vittorie per Fabio Basile su Cercea (Romania), Contini (Brasile), Kurzhev (Russia) e, dopo la battuta d’arresto arrivata al golden score nella semifinale con Karapetian (Armenia), il successo per il terzo posto con la sua zampata micidiale che ha steso (waza ari) il kazako Smagulov, che al primo turno ha fatto fuori a Masashi Ebinuma, in quella che è stata la grande sorpresa della giornata. Tre le vittorie invece ottenute da Edwige Gwend, che ha sfiorato la perfezione in termini di efficacia e lucidità, ha pagato soltanto un attimo di distrazione con la scomodissima olandese Franssen, ma alle russe Poliakova e Baudrova, e nella finale per il bronzo con la polacca Ozdoba-Blach non ha lasciato scampo. Si sono battuti anche Manuel Lombardo e Matteo Medves nei 66 kg, ma entrambi sono stati fermati al primo turno. “Mi dispiace per Manuel e Matteo – ha aggiunto coach Meloni – purtroppo non sono entrati in gara, ritengo abbiano risentito per l’inesperienza a questo livello. Sono soddisfatto invece perché Fabio dopo la semifinale avrebbe lasciato perdere e così Edwige, dopo l’incontro perso, ma sono riuscito a scuotere entrambi. Tant’è che Edwige ha vinto il primo recupero da sola, e da sola ha saputo reagire, perché Fabio aveva iniziato un attimo prima la semifinale ed ero con lui. Poi le due finali per il bronzo sono state davvero delle opere d’arte e sono molto, molto soddisfatto. Ora pensiamo a domani”. “C’è poco da dire… – ha commentato Manuel Lombardo – ho perso, fa parte del gioco. Forse mi si sarebbe potuto assegnare un wazari a favore, ma oggi non ero io. Non ero in forma fisicamente, forse avrei potuto gestire meglio il riscaldamento pre gara, la preparazione che abbiamo fatto è stata quella giusta, cercherò di capire cosa non è andato col mio allenatore”. “C’è poco da dire… – è stato il commento invece di Matteo Medves – ho sicuramente sbagliato a lasciare che mi incartasse l’incontro come voleva lui, in questo momento sono molto deluso”. Domenica saranno in gara Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai (90), Giuliano Loporchio (100).
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