Nicholas Mungai, ancora tu! Con il terzo posto nel Grand Slam ad Ekaterinburg, il 24enne toscano di nascita, adottato dal Piemonte per seguire la passione per il judo, non può essere considerato ancora una sorpresa. No, Nicholas è ormai una certezza del judo azzurro che, dopo il terzo posto nel Grand Prix a Zagabria ed il quinto nel Grand Slam a Dusseldorf, tre settimane fa, eccolo sul podio ad Ekaterinburg. Nicholas Mungai ha vinto su Zhambekov (Russia) e Choriev (Uzbekistan), dopo la semifinale persa con il belorusso Varapayeu si è imposto su Marchitan, degli Emirati Arabi Uniti. “Oggi prima della gara non mi sentivo al 100% per cui o cercato di prendere la gara incontro per incontro senza pensare al risultato. – ha detto Nicholas – Ero un po’ nervoso per via del piccolo problema alla schiena che ho avuto la settimana scorsa ma alla fine non ho avuto alcun fastidio durante la gara. Sono veramente contento per questa medaglia, l’unico dispiacere è che la medaglia sarebbe potuta essere di un colore diverso se solo non avessi perso la concentrazione per un attimo durante la semifinale. Vorrei ringraziare come sempre l’Akiyama Settimo Torinese, il gruppo sportivo dell’Esercito ed il coach Roberto Meloni, con il quale sono stato molto a mio agio a Dusseldorf e qui, oggi”. Ed è proprio il Coach Roberto Meloni il più soddisfatto di tutti, perché dopo i terzi posti di Edwige Gwend e Fabio Basile, il terzo bronzo di Mungai ha offerto lo spunto per sottolineare che “tre medaglie in un solo Grand Slam, forse non le abbiamo mai prese”. La soddisfazione di Coach Meloni è piena, oltre che sincera e spontanea: “Anche oggi, così come ieri, è stata una grandissima soddisfazione per me, su quattro atleti in gara, ne ho accompagnati due fino in fondo. Certo, dispiace per Loporchio e Parlati, avranno modo di dimostrare quello che valgono, ma Esposito oggi l’ho visto diverso, convinto, determinato, abbiamo fatto un percorso straordinario. Peccato con il georgiano, Antonio già ci aveva vinto ed aspettavamo un incontro diverso, ci ha sorpreso ed è andata così. Mungai invece continua a stupire, è il ragazzo di sempre, umile, determinato, con la voglia di vincere e di affidarsi. Quando ha fatto con Choriev per esempio, ha seguito per filo e per segno la tattica che gli ho suggerito, visto che l’uzbeko l’ho incontrato e battuto. Ha saputo ascoltare ed è stato perfetto. È cresciuto davvero tantissimo Nicholas! Vorrei dire a chi non crede nel nostro lavoro, che c’è lo spazio per ricredersi, perché tre medaglie ed un quinto posto in un Grand Slam non arrivano per caso. Stiamo lavorando, i risultati arrivano, bisogna aver pazienza ed essere positivi. Sono e siamo tutti orgogliosi di questi ragazzi”. E come si potrebbe non essere orgogliosi oggi di Antonio Esposito che, dopo aver vinto con il mongolo Bayanmunkh ed il ceko Musil, ha fatto fuori con un vero e proprio capolavoro tecnico, tattico e mentale Frank De Wit, giovane talento olandese, numero due della classifica mondiale negli 81 kg. Poi ha anche lottato alla pari con il giapponese Fujiwara, vincitore della categoria, mentre nella finale per il terzo posto è stato fulminato dal ‘tai-otoshi’ del georgiano Rekhviashvili, in quindici secondi soltanto. Là per là il 23enne napoletano si è disperato, poi ha capito che questa volta il georgiano, che lui aveva già sconfitto, è stato più bravo. E, prontamente, ha ritrovato morale e fiducia: “È stata la gara che volevo e che pensavo di fare, – ha detto Esposito – mi sono divertito, ho ritrovato il mio ritmo e miei speciali! Sono felice a metà, la medaglia forse me la meritavo, ma sono certo che arriverà… è solo questione di tempo”. C’è una squadra ampia, giovane e coesa che sta crescendo gara dopo gara. I coach ed i ragazzi ci credono. È solo questione di tempo.
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