Matteo Medves: ‘mezza medaglia è di tutti quelli che mi hanno aiutato”

Matteo Medves è sempre stato un ragazzo sveglio e talentuoso, ma che riuscisse a scrollarsi di dosso il suo momento ‘no’ per salire direttamente in cima, o quasi, al podio europeo non lo si poteva proprio prevedere. Ed invece, è quello che ha fatto questo 23enne di San Giovanni al Natisone che si è presentato al campionato d’Europa a Tel Aviv dichiarando “…voglio uscire da questo periodaccio con la consapevolezza che, se riesco a rimanere lucido e sereno, potrò arrivare in fondo” ed ora può sorridere con la splendida medaglia d’argento al collo. Vicecampione d’Europa di judo categoria al limite dei 66 kg.
“In tutta sincerità non mi aspettavo di salire su quel podio, o per meglio dire, non me l’aspettavo ieri (giovedì, ndr), visto e considerato il periodaccio che, a questo punto, posso dire essermi lasciato alle spalle. Sicuramente la voglia di uscirne era così tanta che, immagino, sia stata proprio quella a trasformare la crisi in argento”.
Dove inizia la storia di Matteo Medves ‘judoka’?
“Iniziai a Corno di Rosazzo con il maestro ‘Billy’ (Sebastiano Billardello, ndr), avevo 6 anni, poi andai a Udine, al Tenri con Lodovico Bagnoli e successivamente Denis Braidotti, e quando c’è stata la fusione con lo Yama Arashi mi hanno seguito Milena Lovato e Matteo Formiconi. Dalla fine di maggio 2016 faccio parte del gruppo sportivo Fiamme Oro, Dario Romano e Luca Poeta sono diventati i miei allenatori. Una figura alla quale ho fatto riferimento nel periodo udinese è stato Lorenzo Bagnoli, un campione che mi sono visto crescere in casa e mi ha ispirato molto”.
Giovedì c’è stato un momento in cui hai capito che era la giornata giusta?
“Appena vinto l’incontro con Le Blouch (il primo, ndr) ho capito che sarebbe potuta essere una buona giornata, anche se, a dire la verità, era iniziata proprio male, con le peggiori sensazioni possibili. Ma con quell’incontro tutto è diventato ‘facile’”.
A chi è andato il primo pensiero con la medaglia al collo?
“Finita la gara sono stato letteralmente sommerso dai messaggi e mi sono riservato le chiamate più importanti per ultime. Ho sentito mamma Cristina, papà Flaviano, mia sorella Giada ed Elena, la mia fidanzata. Dedico questa medaglia per il 50% a me ed il restante 50% a tutti quelli che mi hanno aiutato, che mi sono stati vicini perché ciascuno è stato fondamentale per farcela”.
Obiettivi immediati?
“Adesso tornerò a casa e mi sottoporrò a qualche visita per rimettermi in sesto per i prossimi impegni, starò con la mia famiglia e la mia ragazza”.
Con questo risultato, Matteo Medves è salito al 45esimo posto della classifica mondiale dei 66 kg (era 69esimo). E già si inizia a sentire l’aroma della qualificazione olimpica…

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