Matteo Medves si rituffa nella mischia e, due mesi dopo l’intervento al gomito destro, si presenta a Zagabria per cercare le sensazioni e le emozioni della sfida ad alta quota. E la quota del Grand Prix a Zagabria, è altissima, perché se non ci sono tutti, poco ci manca. Le cifre parlano chiaro: 573 atleti, 81 nazioni e, da venerdì 27 a domenica 29 luglio, nella Zagreb Arena i combattimenti e le sfide saranno davvero ai massimi livelli. La corsa per la qualificazione olimpica è già stata lanciata ed il torneo croato, assieme al Grand Prix a Budapest (10-12 agosto) rappresenta l’ultimo momento di verifica prima del campionato del mondo in programma a Baku (20-27 settembre). A tre mesi esatti dall’argento agli Europei a Tel Aviv, il 24enne udinese ritorna dunque a battersi a Zagabria, dove l’anno scorso ottenne la prima medaglia in un Grand Prix. “Zagabria, soprattutto quest’anno, sarà una gara molto impegnativa – ha detto Matteo Medves – ed è per me la prima dopo essermi sistemato il gomito. Non sono ancora in condizioni ottimali, ma ho insistito per poterla fare perché sento l’esigenza di ritrovare le sensazioni della gara prima di affrontare il Mondiale. Che cosa mi aspetto? Niente di particolare, vivere la gara intensamente, incontro per incontro”. Più o meno, le stesse cose Matteo Medves le disse alla vigilia degli Europei in cui ebbe una parte da protagonista. Per sapere se dire così porta bene è sufficiente attendere venerdì, a partire dalle 10 (final block alle 17) e vedere cosa accade sui tatami della Zagreb Arena, categoria 66 kg.
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