A Baku è stato subito spettacolo! La prima giornata del campionato del mondo ha regalato subito ippon e sorprese, gesti imprevedibili ed intuizioni inimmaginabili. Il risultato, sui tre tatami nella National Gymnastics Arena, è stato eccezionale ed i 116 atleti, che si sono affrontati nelle due categorie di peso in programma, 68 nei 60 kg e 43 nei 48 kg, hanno meritato tutti l’applauso.
Anche Nada Kezakimana del Burundi, che quando è stata chiamata sul tatami per affrontare la slovena Marusa Stangar, non è salita.
Ma se la giovane ucraina Daria Bilodid ha raccolto l’applauso più stupito ed unanime per quell’incredibile energia sprigionata in ogni direzione dalle sue lunghe leve, quello più ammirato, quasi stordito, certamente affascinato, è stato l’applauso dedicato a Robert Mvshidobadze al termine della semifinale dei 60 kg con Amiran Papinashvili.
Tutta la magia e la forza del judo moderno sono state espresse dal campione russo e dal suo straordinario contendente georgiano.
Due gatti geniali, mai domi né stanchi, con una sola idea in testa, un solo scopo: fare ippon. E la bellezza di questa sfida meravigliosa ha superato il valore altissimo delle scelte tecniche di entrambi, perché il filo dell’incontro ha intessuto la trama di un thriller, il più incerto di tutti, che nessun regista avrebbe costruito così bene nella finzione di un film.
Ed il judo ha superato la realtà. Idee, sceneggiatura e trama di Robert Mvshidobadze e Amiran Papinashvili. Non erano d’accordo sul finale. Ma l’idea del russo ha messo tutti d’accordo. A 3 secondi dalla fine. Più di thriller di così…
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