La squadra dei campioni. Giancarlo Giorgetti lancia a sorpresa un’altra iniziativa destinata a far discutere il mondo dello sport. Per mettere ordine nel via vai di eventi sportivi da promuovere, finanziare e organizzare anche con soldi pubblici, il sottosegretario «vigilante» sullo sport istituisce con un decreto della Presidenza del consiglio un comitato d’autore. Ecco i magnifici sette: Nino Benvenuti, Klaus Dibiasi, Arrigo Sacchi, Dino Meneghin, Francesco Moser, Eleonora Lo Bianco e Sara Simeoni, che sarà la prima presidente. Un decreto di cui pochi erano informati, insieme con i diretti interessati, che hanno ricevuto la telefonata personale del sottosegretario «vigilante», e che è già in vigore visto che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Mentre si prepara l’ennesimo incontro con Giovanni Malagò sulla riforma, ecco un’ulteriore dimostrazione della volontà del sottosegretario di costruire un rapporto diretto con l’universo sport senza concordare tutto con Coni e federazioni.
POTERI IMPORTANTI Ma che cosa farà questo Comitato? Il modello è quello delle celebrazioni degli «anniversari di interesse nazionale». La scrittura della norma, comunque, gli consegna prerogative importanti. Se è vero che il titolo del decreto sembra delimitare i suoi compiti, «Istituzione del Comitato per la promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale», il comma 1 dell’articolo 3 allarga i confini: «Spetta al Comitato il coordinamento della pianificazione, della preparazione, dell’organizzazione e della promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale». La task force dovrà coordinare il lavoro di «altri enti e istituzioni», assicurare informazione, trasparenza e valorizzazione degli eventi. I componenti non percepiranno compensi, ma soltanto un rimborso spese (per chi risiede fuori Roma). Dopo il primo anno con la presidenza affidata alla Simeoni (designazione trasversale visto che Sara è stata candidata in una lista collegata con il Pd alle ultime elezioni regionali in Veneto), comincerà la rotazione al vertice fra i diversi componenti in ordine di anzianità. Ogni anno, il Comitato riferirà al Governo, che ne informerà il Parlamento.
DI COSA PARLIAMO C’è da capire se i grandi saggi saranno solo consulenti, o entreranno addirittura nel vivo delle scelte, intervenendo magari sulla possibilità di candidarsi a un Europeo di calcio (l’Italia punta al 2028) o di un Europeo multisport atletica-nuoto-beach volley (c’è questa possibilità per il 2022 a Roma). In teoria parliamo pure di candidature o di organizzazioni olimpiche. Per citare altri due esempi, lo Stato ha assicurato un finanziamento importante ai Mondiali di sci di Cortina 2021 e alla Ryder Cup di golf 2022. Il rischio, però, è che senza una vera struttura di lavoro a disposizione, i «saggi» possano limitarsi soltanto a suggerimenti.
MODELLO CONTRIBUTI? Eppure qualcuno arriva a immaginare invece che il modello possa fare carriera. Cioè: se si ricorresse al sistema dei «saggi» anche per definire i criteri dell’assegnazione dei fondi alle federazioni, proprio l’argomento su cui in queste settimane Coni e governo hanno litigato di più?
Valerio Piccioni – La Gazzetta dello Sport, 8 dicembre 2018
POTERI IMPORTANTI Ma che cosa farà questo Comitato? Il modello è quello delle celebrazioni degli «anniversari di interesse nazionale». La scrittura della norma, comunque, gli consegna prerogative importanti. Se è vero che il titolo del decreto sembra delimitare i suoi compiti, «Istituzione del Comitato per la promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale», il comma 1 dell’articolo 3 allarga i confini: «Spetta al Comitato il coordinamento della pianificazione, della preparazione, dell’organizzazione e della promozione di eventi sportivi di rilevanza nazionale e internazionale». La task force dovrà coordinare il lavoro di «altri enti e istituzioni», assicurare informazione, trasparenza e valorizzazione degli eventi. I componenti non percepiranno compensi, ma soltanto un rimborso spese (per chi risiede fuori Roma). Dopo il primo anno con la presidenza affidata alla Simeoni (designazione trasversale visto che Sara è stata candidata in una lista collegata con il Pd alle ultime elezioni regionali in Veneto), comincerà la rotazione al vertice fra i diversi componenti in ordine di anzianità. Ogni anno, il Comitato riferirà al Governo, che ne informerà il Parlamento.
DI COSA PARLIAMO C’è da capire se i grandi saggi saranno solo consulenti, o entreranno addirittura nel vivo delle scelte, intervenendo magari sulla possibilità di candidarsi a un Europeo di calcio (l’Italia punta al 2028) o di un Europeo multisport atletica-nuoto-beach volley (c’è questa possibilità per il 2022 a Roma). In teoria parliamo pure di candidature o di organizzazioni olimpiche. Per citare altri due esempi, lo Stato ha assicurato un finanziamento importante ai Mondiali di sci di Cortina 2021 e alla Ryder Cup di golf 2022. Il rischio, però, è che senza una vera struttura di lavoro a disposizione, i «saggi» possano limitarsi soltanto a suggerimenti.
MODELLO CONTRIBUTI? Eppure qualcuno arriva a immaginare invece che il modello possa fare carriera. Cioè: se si ricorresse al sistema dei «saggi» anche per definire i criteri dell’assegnazione dei fondi alle federazioni, proprio l’argomento su cui in queste settimane Coni e governo hanno litigato di più?
Valerio Piccioni – La Gazzetta dello Sport, 8 dicembre 2018