Lo Yama Arashi applaude l’oro di Margherita a Treviglio, terzo posto per Alessandro

Margherita è tornata. Ed un’altra volta ha stupito tutti. Margherita Boeri si è classificata al primo posto a Treviglio, nella prima gara 2019 del circuito nazionale Master. Margherita, udinese di nascita, vive ormai da tempo in Piemonte ed è tesserata oggi per il Kumiai. Da giovane è stata un grandissimo talento della nazionale di canoa che, alla fine degli anni 90, si dedicò anche alla pratica sul tatami con il Dlf Yama Arashi. Se ne innamorò e rivelò un talento straordinario anche con il judogi addosso, nonostante la priorità rimase la canoa. Si allenava sempre e tanto Margherita, ma sul tatami solo raramente, nei periodi di scarico della canoa. Un fatto che non le impedì di mettere al collo il bronzo ai campionati italiani cadette del 1996 e, nuovamente, quello juniores del 1999. In quest’ultima occasione si presentò in palestra due settimane prima della finale (al tempo per le ragazze non si faceva qualificazione) e, dopo l’allenamento in cui – come al solito – fece vedere i sorci verdi ad una squadra femminile che è stata a lungo fra le più forti d’Italia, coach e presidente di allora si consultarono e, presa la ragazza da una parte, le chiesero: “Sei già impegnata, non questa domenica ma quella dopo?”. Libera! Bene, per farla breve, Margherita mise al collo un’altra medaglia di bronzo, nei 70 kg, perdendo solo – al termine di un grande match – con una certa Erica Barbieri che, oltre ai numerosi successi (olimpionica a Londra 2012, terza all’Universiade 2007 ed agli Europei 2011, 5 volte prima e 7 terza agli Assoluti, oro Europei a squadre 2010) ebbe l’onore di vincere con Ylenia Scapin (Assoluti 2006 a Pesaro), fino allora imbattuta in Italia. A Treviglio, così come vent’anni fa, Margherita sul tatami si è mossa con la consueta naturalezza, facendo sembrare, a chi l’ha seguita, tutto semplice. Terzo posto invece, per Alessandro Cossutti che ha nella perseveranza, nel ragionamento, nella costruzione metodica, un percorso di crescita iniziato in età avanzata. “Non sono soddisfatto – ha detto Alessandro – questa volta non mi porto a casa sensazioni positive. È stato come se vedessi e percepissi le cose con ritardo, una sensazione strana che potrebbe essere conseguenza di affaticamento. Sarà per la prossima”.

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