Matteo Medves ha aggiunto due vittorie nel suo cammino in direzione della qualificazione olimpica. Due vittorie nel Grand Slam a Parigi non sono sufficienti a mettere al collo una medaglia preziosa e pesantissima, ma costituiscono ugualmente un valore che va al di là dei 160 punti guadagnati e con i quali il campione udinese sale di altre due posizioni nella classifica mondiale. Sono state due vittorie perseguite, sofferte, impegnative, come diversamente non sarebbe potuto essere in un torneo che non ha eguali al mondo per qualità e quantità tecnica. Tanto il pericolosissimo cinese Ma Duanbin, quanto il forzuto egiziano Abelrahman sono stati domati al ‘golden score’, chiudendo i conti con entrambi nei primissimi secondi del tempo supplementare. Poi è arrivata la sconfitta con il georgiano Margvelashvili, numero 2 mondiale, ed è stata proprio questa che ha dato la misura dell’enorme potenziale a disposizione di Medves. “Mah… di sicuro ho iniziato la gara un pò in sordina, – ha detto Matteo Medves – mi sentivo agitato come non mi capitava da qualche tempo. Con l’egiziano ero ben consapevole di quanto fosse difficile proiettarlo, già il mese scorso a Mittersill mi ero allenato anche con lui e non mi ero trovato tutt’altro che bene. Ho preferito fare un incontro più tattico, impedendo di fargli fare il suo judo ed è andata. Peccato con il georgiano, perché con lui mi sono reso conto che, se gli avessi messo pressione fin dall’inizio, sarebbe stato possibile ‘buttarlo giù’. Forse mi sbaglio, magari avrebbe vinto lui ugualmente, ma l’incontro con Margvelashvili è stato quello che mi ha restituito le sensazioni migliori”. Quando le sensazioni sono positive, il margine di miglioramento non può escludere alcun risultato. Ed è quanto sta dimostrando Manuel Lombardo, giovane compagno di squadra e di categoria di Matteo Medves che, a Parigi, si è classificato al quinto posto, eliminando però in maniera perentoria il giapponese Hifumi Abe, n. 1 del ranking mondiale. Manuel adesso precede Matteo in classifica, ma la sfida non è fra la loro due, bensì sono loro due che stanno sfidando il resto del mondo. E se alla fine, sia Matteo che Manuel si troveranno entrambi in zona qualificazione, allora toccherà al migliore.
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