La volata finale per le nomine di Sport e Salute è partita. Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, che da legge come «autorità vigilante» ha la prerogativa della designazione, si confronterà in queste ore con Simone Valente, punto di riferimento dei 5 Stelle sui temi sportivi. Davanti a loro un festival di più di 200 curriculum, un listone che si sta riducendo perché a diversi candidati mancano i requisiti previsti dall’invito che sollecitava le «manifestazioni di interesse».
IDENTIKIT Negli ultimi giorni, però, si è fatto largo un nome. Che di requisiti ne ha in abbondanza. Nella lista dei candidati c’è infatti Rocco Sabelli, manager con una lunga collezione di incarichi di alto profilo, nel passato amministratore delegato di Piaggio e Alitalia. Grande appassionato di sport, ha pure un debole per gli scacchi, tempo fa il suo nome è venuto fuori anche come possibile consigliere di amministrazione del Milan all’avvento del nuovo presidente Scaroni. Il suo nome risponderebbe all’identikit più volte sottolineato da Giorgetti: non un politico, ma neanche un ex dirigente sportivo, piuttosto un manager che deve efficientare la macchina e trovare più risorse per lo sport, lasciando poi al Governo e al Coni il compito di tracciare le linee di politica sportiva.
LE ALTERNATIVE Tuttavia il discorso è tutt’altro che chiuso. Anche perché la vicenda della nomina della figura apicale viaggia in stretta relazione con quella degli altri membri del CdA, che devono essere designati dai ministeri della Salute e dell’Istruzione (per legge uno dei tre dovrà essere comunque una donna). Le alternative sono diverse, c’è anche un mister x, un giovane manager che rappresenterebbe la classica mossa a sorpresa. La sensazione, comunque, è che si debba cercare sempre nell’ambito delle aziende private e non nelle istituzioni, anche perché per ambire alle cariche non si deve avere avuto un incarico nel Coni o negli «organi elettivi» delle federazioni negli ultimi due anni. Fra i «non istituzionali», c’è Umberto Gandini, dirigente di estrazione calcistica (varesino come Giorgetti…), un passato recente al Milan e alla Roma. Ma anche Giuseppe Argirò, ligure di Ventimiglia, dirigente dell’Acea a Roma, con esperienze organizzativo-manageriali legate al ciclismo e alla bicicletta. C’è poi il milanese Simone Dattoli, che con la sua Inrete, agenzia di comunicazione e relazioni istituzionali, è coinvolto nei progetti di Milano-Cortina 2026. Il mondo accademico è presente con Fabio Pigozzi, rettore dell’università di Roma Foro Italico e presidente mondiale dei medici sportivi. Ernesto Albanese, un altro dei candidati, è stato invece direttore di Coni Servizi.
GLI OLIMPIONICI Poi c’è la squadra degli olimpionici. Da Mauro Checcoli a Diana Bianchedi, una delle anime del progetto di Milano-Cortina, medico. Anche Daniele Molmenti ha annunciato di aver presentato la sua «manifestazione di interesse» venerdì scorso. Giuseppe Gibilisco, che non ha vinto l’oro olimpico ma quello mondiale sì nel salto con l’asta, fa parte della lista. Per tutti è suonata la campanella dell’ultimo giro. Il traguardo è vicino.
Valerio Piccioni – La Gazzetta dello Sport (Martedì, 12 marzo 2019)
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