Giorgetti su Sport e Salute «Sociale prima delle medaglie»

Vincere le medaglie è importante, ma aumentare la pratica sportiva lo è di più. Stavolta Giancarlo Giorgetti è molto più diretto. Debutta da sottosegretario «vigilante» in giunta Coni, poi davanti ai giornalisti butta giù le carte. «I contributi alle federazioni? Prima venivano gestiti in modo incrementale e conservativo, penso debbano dipendere dalle grandi politiche che lo sport vuole fare. Il contributo negli anni successivi andrà a quelle federazioni che attraverso le loro politiche realizzeranno progetti su temi come terza età, scuola, emarginazioni e inclusione degli immigrati. In base a questo verranno erogati i contributi».
NON PIU’ 80-20? Altro che non cambia niente. L’espressione dell’ampliamento dell’«oggetto sociale», la frase usata spesso a Palazzo Chigi, diventa qualcosa di molto più concreto che mette seriamente in discussione gli attuali criteri di divisione dei soldi, che prevedono un 80 per cento per preparazione olimpica e alto livello e un 20 per numero di tesserati e di società, e in generale per la promozione. «Le medaglie saranno un problema molto più del Coni che non di Sport e Salute. Il Coni, come dice la legge, continua a mantenere le prerogative sulla preparazione olimpica. E dobbiamo ricordarci anche che molte medaglie arrivano dagli sport militari e per mantenerli lo Stato fa investimenti importanti».
PRIORITA’ E MODELLI Come dire: già facciamo molto. La priorità ora è un’altra. «Se si farà una politica sportiva contro l’obesità e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, i contributi premieranno le federazioni più impegnate. Abbiamo studiato il modello inglese e quello australiano ragionando in questo modo: grandi programmi, obiettivi e risultati da raggiungere, con il premio alle federazioni più brave». Anche la Gran Bretagna si sta un po’ riposizionando dopo gli anni dello spietato «soldi solo a chi vince». E il progetto Sport Australia 2030 guarda più al sociale che all’alto livello.
NIENTE «EMISSARI» Il problema ora è di capire tempi, norme, persone che cambieranno il sistema. Nella giunta non sono mancati momenti di scetticismo. Tanto che Francesco Ricci Bitti, presidente dell’associazione delle federazioni sportive olimpiche estive, ha parlato di riforma «modesta, contraddittoria e incompleta». Mentre Giorgetti ha smentito l’ipotesi di un’invasione di «emissari» (con il rischio dietro l’angolo di nomine partitiche) di Sport e Salute sul territorio da affiancare ai presidenti dei comitati regionali. «È la prima volta che sento una cosa del genere». Quanto agli enti di promozione, a loro si chiede un intervento «sulle politiche sociali su cui si punterà». Il resto delle loro attività sarà affidato a risorse proprie e non ai contributi pubblici.
TOCCA A SABELLI E Malagò? Il presidente del Coni non è sorpreso. Prima ringrazia Giorgetti per la «grande disponibilità», poi spiega: «Ha detto sempre chiaramente che i ministeri di Salute e Istruzione vorranno utilizzare Sport e Salute per ottenere qualcosa nei rispettivi campi. Ma scuola e salute non sono orticelli, sono praterie sconfinate. È chiaro quindi che lo devi fare tramite il monte ricavi di Sport e Salute, e come puoi farlo se non togli risorse?». Malagò ha fatto un esempio: «Al presidente della federgolf Chimenti ho detto: se dimostri che chi pratica golf è meno grasso, forse avrai più risorse…» In ogni caso, fra poco gli interlocutori cambieranno. «Ora tocca a Rocco Sabelli», dice Giorgetti riferendosi al presidente designato di Sport e Salute. Sarà lui a discutere con il Coni di un ordine del giorno piuttosto lungo… Ma quel non cambia niente sembra ormai una frase superata.
Valerio Piccioni – La Gazzetta dello Sport (mercoledì 17 aprile 2019)

A fine maggio arriverà Rocco Sabelli

(v.p.) Rocco Sabelli dovrebbe insediarsi al vertice di Sport e Salute dopo l’approvazione del bilancio 2018 della società (che fino al 31 dicembre si chiamava Coni Servizi) da parte del ministero dell’Economia, previsto per il 20 maggio. In ogni caso, il nuovo contratto di servizio Coni-Sport e Salute scatterà il primo luglio. Dopo il parere della commissione istruzione del Senato, all’ordine del giorno in queste ore, ci sarà il passaggio (il via libera non è comunque vincolante) alla Camera. Stessa procedura per gli altri due membri del CdA, il primario Francesco Landi e la commercialista Simona Vittoriana Cassarà.
Intanto Giorgetti ha incontrato anche una delegazione di Fip (con il presidente Petrucci e il segretario Bertea) e LBA (con il presidente Bianchi). I dirigenti cestistici hanno auspicato interventi «che riportino al basket professionistico risorse a sostegno degli investimenti, nonché soluzioni per ridurre gli oneri, in particolar modo con sgravi fiscali e crediti di imposta».

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