Ora sono i 5 Stelle a difendere il Coni. Il tema è quello del cambio dello statuto di Sport e Salute che ha cassato la norma che prevedeva l’impossibilità di deliberare, in caso di parità di voti nel Cda (2-2), senza il parere favorevole del membro aggiunto di nomina Coni . Nel testo, questo vincolo è rimasto solo a vantaggio del presidente-amministratore delegato: la sua opinione sarà decisiva in caso di 2-2. Per Simone Valente, il sottosegretario che è di fatto il responsabile sportivo del movimento di Di Maio, «le modifiche fatte operano uno sbilanciamento degli equilibri tra la nuova società e il Coni a discapito di quest’ultimo». Sul fronte contributi, dice Valente, «in caso di parità il peso decisionale spetterebbe solo all’amministratore delegato. E per me la distribuzione dei fondi deve essere condivisa con tutti». Nel frattempo Rocco Sabelli, presidente di Sport e Salute, non perde tempo: Riccardo Meloni, ultimo incarico alla Tim, è il responsabile delle risorse umane. È la prima nomina del nuovo corso…
Valerio Piccioni – La Gazzetta dello Sport (martedì, 21 maggio 2019)