Più potere a Sport e Salute. Alla nuova società, erede di Coni Servizi, e messa dalla legge di Stabilità al centro del sistema sportivo, vengono attribuite nuove prerogative dal decreto «sblocca cantieri». E così, Rocco Sabelli e la sua governance, diventeranno anche i referenti, con la qualifica di «centrale di committenza» per gli appalti pubblici. Il testo dell’emendamento, a firma del senatore leghista Claudio Barbaro (che è anche presidente dell’Asi, ente di promozione riconosciuto dal Coni) cita come missione quella di «ottimizzare le procedure di affidamento degli appalti pubblici per la realizzazione delle scelte di politica pubblica sportiva». In pratica, saranno centralizzati alcuni canali di spesa, compresi quelli delle federazioni. In qualche caso già avveniva, ora tutto questo viene messo a sistema. La novità diventerà operativa dal primo gennaio del 2020. Sport e periferie
Ma il provvedimento inciderà anche sull’attuazione del programma di «Sport e periferie», nei rapporti con i comuni. E proprio su questo tema c’è un’altra novità. Il fondo «Sport e periferie», la rete di interventi dedicati alla ristrutturazione di impianti sportivi, in particolare nelle periferie e nei territori dove c’è meno offerta, era nato con Renzi con un iniziale stanziamento di 100 milioni per poi essere confermato anche dal governo Gentiloni. L’attuale sottosegretario Giorgetti lo aveva rivisitato con diversi criteri di distribuzione geografica degli interventi, maggiore attenzione verso l’edilizia sportiva scolastica e compartecipazione dei Comuni alle spese. Ora tutto il percorso, dall’istruttoria all’erogazione dei fondi sarà seguito da Sport e Salute, a differenza di quanto accaduto nei primi due bandi su cui il lavoro di verifica era stato compiuto dalla commissione di esperti nominati dal Coni con l’assenso di Palazzo Chigi. Mentre nella terza ondata era stato il Governo a prendere in mano la situazione. Piano complessivo
La nuova strategia darà quindi alla società guidata da Sabelli sia il compito di monitoraggio degli interventi già decisi, sia il potere decisionale su quelli che saranno calendarizzati con il procedere dei bandi. L’obiettivo è un progetto complessivo che tenga conto dei bisogni e delle possibilità sportive di tutto il territorio italiano.
Valerio Piccioni – La Gazzetta dello Sport (venerdì, 7 giugno 2019)