20190622_MinskDay1_19

European Games, grande Medves! Conferma d’argento

“La gara è partita male, perché al primo incontro, quando lo stavo immobilizzando, mi si è bloccato nuovamente il collo. Mi si era bloccato anche lunedì e prima ancora durante il ritiro, poi grazie al cielo si è sciolto. Fatto sta che… non lo so, contro Gomboc sapevo di potercela fare, dovevo prendermi la rivincita per l’anno scorso. E niente, si va golden score e mi invento un sumi gaeshi dopo averlo incrociato. E lui cade… primi brividi della giornata! Sarei andato ai quarti. Non sapevo ancora chi avrei trovato, pensavo Shamilov, ma invece incontro l’irlandese… gran brutto cliente, scomodo proprio tanto e infatti mi prendo due shido… Roberto mi ha detto di stare attento a terra e non so come, sono stato io che l’ho pescato a terra a pochi secondi dalla fine… ippon a tempo scaduto. E sono in semi.

Di fronte al n. 1 al mondo! Dentro di me penso che sarebbe una figata pazzesca riuscire a fare due finali di fila… e così parto spregiudicato, sapendo che prendevo rischi ad attaccarlo in maki komi, ma sapendo anche che se lo incalzo in quel modo cade… lui regge botta fino a pochi secondi dalla fine… mi regala quello spazio minimo per appoggiare il piede destro a terra e li sento che l’avrei proiettato… brividi, brividi. Sono in finale.

Affronto Zantaraia, cliente scomodissimo, ma so di poterlo battere, d’altronde due anni fa l’unico score di tutto l’Europeo lo segnai io contro di lui… ci provo, sento che parte per la seconda volta in de ashi e provo ad anticiparlo… credevo di averlo preso, sincero… invece mi ritrovo in aria e solo rivedendo il video riesco a capire come ha fatto…

Sono amareggiato, perché sono fermo allo stesso punto dell’anno scorso… ma prendo il meglio che c’è, ovvero che sono lì. Che se preparo bene una gara, se ho i tempi giusti per prepararla mentalmente più che fisicamente, posso salire e proiettare chiunque… oggi “festeggio” e domani penserò alle prossime gare. La maratona è ancora lunga, ma io ci sono!”

Una splendida medaglia d’argento conquistata da Matteo Medves nei 66 kg ha aperto a Minsk questa seconda edizione degli European Games per il judo azzurro. È stata una gara straordinaria quella di questo ragazzo udinese che giovedì scorso ha compiuto 25 anni e che, un anno fa a Tel Aviv, mise  al collo la stessa identica medaglia, sempre nei 66 kg.

“Bravissimo Matteo, fare una medaglia ad un campionato d’Europa non è da tutti, riconfermarla è sicuramente da campioni. – è stato il commento di coach Francesco Bruyere, a nome anche di Roberto Meloni, che ha seguito personalmente Medves in gara – Siamo davvero contenti per come ha condotto la gara, concentrato ed efficace si è preso la rivincita con il campione d’Europa in carica (Adrian Gomboc, Slo) e ha battuto il numero uno del ranking mondiale (Vazha Margvelashvili, Geo)”. Matteo Medves ha superato nell’ordine l’ungherese Zsolt Gorjanacz, prima di prendersi la rivincita su Adrian Gomboc, lo sloveno con il quale perse la finale un anno fa a Tel Aviv, poi un’altra vittoria su Nathon Burns (Irl) ed in semifinale il capolavoro su Vazha Margvelashvili, georgiano numero 1 nella classifica mondiale, fatto fuori con un wazari all’ultimo secondo. In finale, l’ucraino Georgii Zantaraia, è stato più bravo, perché ha saputo cogliere l’attimo giusto fra gli attacchi incalzanti di Medves. Mancavano soltanto 20 secondi dal termine quando si è insinuato in quell’attimo che gli ha regalato il suo quarto oro europeo. “Brucia un sacco questa finale – ha commentato Matteo Medves – ma ci accontentiamo… per ora!” E poi, riferendosi all’azione che ha deciso la semifinale, quando ad un solo secondo dalla fine ha fatto cadere il georgiano numero 1 del ranking mondiale, Matteo ha detto: “ho mente una scena, tipo flash, ed è l’istante in cui sono riuscito a riappoggiare il piede destro e prendere lo slancio per proiettare Margvelashvili. L’ho sentito emettere una specie di gemito, poteva essere un ‘caspita, che peccato’ e stop”.

Molto brava anche Odette Giuffrida, quinta nei 52 kg, ma con una prova degna dei risultati migliori. La forte atleta romana si è sbarazzata per ippon prima della portoghese Mariana Esteves e poi della rumena Andreea Chitu. Ha poi lottato strenuamente con Natalia Kuziutina, russa salita sul podio (bronzo) dopo Odette a Rio. Terza vittoria e terzo ippon quindi nel recupero con l’azera Gultaj Mammadaliyeva e poi una sofferta finale-bronzo persa con Amandine Buchard, francese e numero uno del ranking mondiale.

“Grande gara anche per Odette – ha aggiunto coach Bruyere per conto di Dario Romano, che ha seguito la gara dell’azzurra – un infortunio al ginocchio accusato durante il secondo incontro e complice anche la spalla, che fa sempre i capricci, non era al top, ma come sempre è stata capace di andare avanti con testa e cuore, meritava la medaglia. Siamo contenti però dello stato di forma di tutti i ragazzi, anche se amareggiati perché per i valori messi in campo oggi avremmo potuto ottenere si più. Sarebbe stato bello e possibile vedere una finale tutta Italiana nei 66 kg. Bravi tutti!”.

Così gli altri azzurri, nei 66 kg Manuel Lombardo ha schiantato il tedesco Sebastian Seidl prima di rimanere imbrigliato nell’immobilizzazione del bielorusso Dzmitry Shershan. Nei 48 kg Francesca Giorda è stata sconfitta da Melanie Clement (Fra), mentre Francesca Milani ha superato la turca Gulkader Senturk prima di cedere il passo ad Irina Dolgova (Rus), poi sconfitta soltanto in finale da Daria Bilodid. Nei 57 kg infine, Martina Lo Giudice ha ritrovato Sabrina Filzmoser, ma dopo la sconfitta patita in marzo a Marrakech, la 39enne austriaca questa volta ha adottato le giuste contromisure. Sabato nei 73 kg è il turno di Fabio Basile e Giovanni Esposito, negli 81 kg Antonio Esposito e Christian Parlati, nei 63 kg Edwige Gwend e Maria Centracchio, nei 70 kg con Carola Paissoni e Alice Bellandi.

L'articolo ti è piaciuto?
Condividilo sui social!

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
In evidenza

Articoli recenti

Addio carissima Nina

Abbiamo condiviso davvero tante cose insieme, carissima Nina. Assieme a te, Maurizio, Elisa e Carlotta, abbiamo riso, abbiamo pianto, abbiamo gioito, ci siamo consolati, sui

Leggi tutto »