Il Mondiale a Tokyo è alle spalle e per Matteo Medves è il momento per fare un paio di conti prima di riprendere quella corsa che lo potrebbe riportare, ancora una volta, a Tokyo. Le tre vittorie ottenute nel Nippon Budokan, oltre ad essere state di qualità, hanno portato anche un discreto punteggio al cospicuo bottino del campione udinese che, nella classifica mondiale, è salito dalla 36esima alla 31esima posizione. Se Medves dovesse riuscire a rimanere nei top 36 della categoria dei 66 kg, riceverà l’invito per il Qingdao Masters (12 dicembre), torneo riservato solo ai migliori con punteggio altissimo, quasi come il mondiale. Ed a Qingdao potrebbe succedere di tutto. “Ho riguardato gli incontri – ha detto Medves, ritornato a Udine fino venerdì – e non mi sono dispiaciuto. Mi ha colpito il fatto che non ho mai provato il mio speciale (harai makikomi) e sono soddisfatto per come ho gestito gli incontri. Con Abe, caspita mi spiace, delle tre volte che l’ho incontrato questa è stata quella in cui mi è parso di stare meglio. Poi però riesce sempre a farmi ippon, e che ippon!”. Ora mi rilasso, ma da lunedì ritorno a Roma e riprendiamo gli allenamenti per arrivare al meglio a Brasilia”. Nel programma della prima squadra infatti, sono in programma tre Grand Slam, a Brasilia il 6 ottobre, ad Abu Dhabi il 24 ottobre ed a Osaka il 22 novembre, proprio con l’obiettivo di entrare nei top 36. Al momento sono dieci gli azzurri fra i top e Matteo Medves è fra questi. Niente da fare a Chungju in Corea del Sud, per la coppia friulana composta da Massimo Cester (Skorpion) e Davide Mauri (Kuroki) che si è classificata al quinto posto nella fase eliminatoria del Katame No Kata, nel campionato del mondo di kata con 83 coppie di 29 nazioni.
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Il Judo è, come pensato da Kano Sensei, un potente mezzo di inclusione sociale ed anche un catalizzatore per il cambiamento, che promuove la solidarietà