La brutta storia dell’atleta iraniano costretto a perdere per non incontrare l’israeliano non è ancora finita. I fatti sono recenti, più o meno tre settimane fa a Tokio, durante le gare degli 81 kg nel campionato del mondo di judo, l’iraniano campione in carica Saeid Mollaei, fu oggetto di pressioni e minacce da parte delle autorità del suo paese affinché non si arrivasse mai alla sfida con Sagi Muki, l’israeliano che poi, di fatto, è diventato il nuovo campione del mondo nella categoria degli 81 kg. La faccenda non passò inosservata, più che altro furono notati quegli incontri anomali nell’area riscaldamento, cui seguirono lacrime di rabbia e paura del povero Saeid Mollaei, che concluse la sua gara al quinto posto. Perse o non volle vincere? Poco importa, ma quei ‘movimenti strani’ furono notati e Marius Vizer, presidente IJF, si attivò immediatamente tutelando Mollaei, ma anche attivando tutte le procedure del caso, che hanno portato alla sospensione inflitta a partire dal 18 settembre alla Federazione iraniana di Judo. Si tratta di una sospensione cautelativa da tutte le gare, attività amministrative e sociali organizzate o autorizzate dalla Federazione Internazionale Judo e dalle Unioni Continentali associate. “Il 28 agosto scorso durante i Campionati del mondo a Tokyo – recita la nota IJF – la Federazione Internazionale Judo è stata informata che il judoka iraniano Saeid Mollaei (81 kg) era stato istruito dalle autorità iraniane e dalla Federazione Judo iraniana a non gareggiare per evitare d’incontrare un atleta israeliano, nel caso Sagi Muki, che poi ha vinto il titolo iridato. Ed è proprio sulla base di queste azioni e di questo modo di agire, che l’IJF riscontra palese contraddizione con i contenuti della lettera che gli stessi presidenti Seyed Reza Salehi Amiri, Presidente del NOC iraniano e Arash Miresmaeili, Presidente della Federazione Judo iraniano, avevano fatto pervenire in data 8 maggio 2019, specificando che “… attraverso questa lettera, vorremmo confermare che il NOC iraniano rispetterà pienamente la Carta olimpica e il suo principio di non discriminazione e la Federazione iraniana deve rispettare pienamente la Carta olimpica e gli statuti della IJF…”. Queste azioni costituiscono inoltre, un pesante affronto ed una grave violazione dello Statuto IJF, dei suoi legittimi interessi, dei suoi principi e obiettivi, nonché, in particolare, ma non solo, del Codice etico della IJF e della Carta olimpica. Per questi motivi, la Commissione Disciplinare IJF ha pronunciato una sospensione cautelativa della Federazione iraniana Judo da tutte le gare, le attività amministrative e sociali organizzate o autorizzate dalla Federazione Internazionale Judo e dalle Unioni Continentali associate, a partire dal 18 settembre 2019 fino alla decisione della Commissione su questo caso”.
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