Tutto il potere alle federazioni. Vincenzo Spadafora e Rocco Sabelli, ministro dello Sport e presidente-a.d. di Sport e Salute, presentano i parametri per dividere i 64 milioni in più che lo Stato garantisce allo sport nel 2019. Una miscela di discontinuità e conferme che rivisita il vecchio modello «Conicentrico» all’insegna della «massima oggettività».
«Tutto oggettivo»
Il centro non si tiene niente: alle federazioni va gran parte della torta, dal «premio efficienza» per i più virtuosi (4 milioni) al fronte scuola, sostituendo i Coni regionali nell’ingaggio dei 4mila tutor per 28mila quarte e quinte elementari. Ma passerano da loro anche i «7 milioni di euro – spiega Spadafora – che serviranno per assicurare da gennaio a giugno sport gratuito a 50mila persone delle fasce meno abbienti (5-18 anni, over 64, e in generale per la prevenzione sanitaria, ndr)». Sabelli scommette dunque sulla «responsabilità» delle federazioni e anche «sulla possibilità che nasca una competizione virtuosa fra loro». E i contributi canonici? Resta l’80 per cento distribuito in base ai risultati e il 20 per la pratica di base, un meccanismo che ora, dice sempre Sabelli, non si poteva toccare «anche perché Tokyo olimpica è vicina», ma su cui si interverrà a partire dai contributi 2020 (decisione entro novembre 2019). Salta la «discrezionalità» che la giunta Coni si riservava, un 20% (utilizzato soprattutto per ammortizzare il taglio brutale delle risorse al calcio), oggetto della polemica del presidente del tennis Binaghi con Malagò. C’è un paracadute: per le federazioni niente scostamenti, in su o in giù, superiori al 20%.
Il volley recupera
Guardando gli ultimi contributi sportivi dell’era Coni e i primi di Sport e Salute, salgono in percentuale volley e basket, cala il calcio. Ma la Figc è «soddisfatta» per i suoi 6,3 milioni in più. E in futuro? Il calcio fornisce il 72 per cento delle entrate fiscali del comparto sport ricevendone indietro un quarto… Sabelli promette una soluzione «nella massima trasparenza».
Malagò-Sabelli?
Per Sabelli il voto unanime alla delibera è «una buona notizia». Anche Carlo Mornati ha detto sì: «Il cda di Sport e Salute – dice il segretario generale del Coni – ha recepito pienamente le nostre istanze». Poi c’è l’auspicio-pressing di Spadafora per la firma del contratto di servizio entro fine mese. Come assicurare al Coni autonomia nella gestione del personale nella sua area? Il caso è all’avvocatura dello Stato: potrebbe esserci un distacco operativo ma non amministrativo dei 110 dipendenti. Dopo il grande freddo, Malagò e Sabelli dovrebbero rivedersi lunedì.
Valerio Piccioni – La Gazzetta dello Sport (Sabato, 19 ottobre 2019)