È stato un grande mondiale davvero, quello che il pordenonese Kenny Bedel ha disputato a Marrakech, ed il quinto posto negli 81 kg lascia certamente un fondo di amarezza, ma anche sincero e profondo orgoglio. Il diciottenne dello Shidokan voleva riscattare la sfortunata prestazione del mese scorso agli Europei U21 a Vantaa, quando uscì di scena al secondo turno, ebbene al campionato del mondo U21 di incontri ne ha disputati sei e se la medaglia di bronzo non gli è stata messa al collo è soltanto per un piccolo sgarbo giocatogli dal destino. Ma andiamo per gradi. Alla finale per la medaglia di bronzo degli 81 kg Kenny Bedel ci è arrivato superando per ippon il bulgaro Georgi Gramatikov, l’ungherese Robert Rajkai (Hun) ed il brasiliano Marcelo Gomes e, dopo la sconfitta di misura patita ai quarti dal russo David Karapetian, ha liquidato (wazari) anche l’uzbeko Jaloliddin Kurbonmurodov. A contendergli un posto sul podio iridato il brasiliano Guilherme Schmidt, in un match tirato ed equilibrato che è scivolato ai ‘tempi supplementari’. E dopo 1’30” di golden score un’azione valutabilissima a favore di Kenny è stata rivista dal ‘care-system’ e considerata ‘no-score’. Un colpo di fortuna che il brasiliano ha capitalizzato immediatamente, con un attacco che l’acrobazia di Kenny non è riuscita ad evitare il punto. E Kenny Bedel, da campione vero qual è, ha accettato, ha stretto la mano a Schmidt e probabilmente, è ritornato a pensare all’allenamento da fare per crescere ancora.
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