È bianco e rosso il colore della cintura di Mario Bros. Ed è stato un esame, sostenuto questa mattina nel Centro Olimpico a Ostia, che ha accertato l’adeguatezza della sua competenza. Mario Bros, classe 1958, judoka ormai da oltre mezzo secolo, è una bella persona, quieta e pacata, che appartiene alla storia dello Yama Arashi e del judo friulano, assieme al fratello Roberto ed a Carlo Budai. Insieme sempre, nelle tante cose che la vita riserva a chiunque, e che non sempre possono essere belle. Talvolta non sono nemmeno immaginabili. Ma sono tanti i capolavori che il judo è in grado di compiere, ci sono quelli tecnici, delle meraviglie da lasciare a bocca aperta. E ci sono i fili invisibili che stringono le amicizie, vere, fraterne, pure. Mario, Carlo e Roberto praticano judo con passione, da sempre. Lo studiano per il puro piacere di approfondire, capire, conoscere. Ed anche per questo esame, Carlo e Roberto sono stati i compagni assidui e fedeli della preparazione di Mario. Fino il giorno precedente la partenza, quando nell’ultima prova, proprio quella fatta ripetere ancora una volta per puntiglio, Roberto si è infortunato alla spalla. E Mario è rimasto senza uke. Immediata è scattata la premura di Maurizio Scacco, che ha contattato Maurizio Pacovich, triestino generoso come pochi altri, che si è reso disponibile. Per l’esame di Mario c’eravamo tutti, e per quella cintura bianca e rossa, per quel diploma che la attesta, siamo orgogliosi e felici. Congratulazioni Mario! Dal tuo Yama Arashi, dal tuo judo friulano!
Progetto JOY: ponti fra generazioni con la gioia del judo
Il Judo è, come pensato da Kano Sensei, un potente mezzo di inclusione sociale ed anche un catalizzatore per il cambiamento, che promuove la solidarietà