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Le magie di Palmiro Gaio, il tributo di Marino Marcolina

Le sue idee sono lucide e chiarissime e le espone scorrevoli e fluide, neanche scivolassero su un filo di continuità anche quando il fiato gli si accorcia. E poi le sue mani, che volteggiano e si girano tracciando disegni nell’aria e, come il direttore di un’orchestra, ne trasmette il significato alle menti, senza passare dalle orecchie. Non alza mai la voce Palmiro Gaio, né ce n’è bisogno, perchè l’attenzione di chiunque è già appesa alle sue labbra pur di non perdere nemmeno una sillaba di quell’espressione del judo che, oggi più che mai è chiaro a tutti, è la sua vita.

Palmiro Gaio, classe 1934, 85 anni passati da 8 mesi e con un’energia che sul tatami prende letteralmente fuoco, al punto da sorprendere lui stesso, “Orpo! Che ore sono? Già le nove e mezza?” Sono state le sue parole quando si è reso conto d’essere arrivato in fondo senza fermarsi mai.

Quasi si strappava i tubicini dell’ossigeno dal naso pur di sottolineare un dettaglio che mancava all’azione di chi, nell’arco del suo sguardo, eseguiva un movimento senza la giusta ‘magia’. Ecco! La magia. È questo il termine più ricorrente raccolto da più parti (o da tutte?) al termine di questa lezione di Palmiro Gaio, che ha celebrato e dato lustro al terzo appuntamento con YamApp.

Novanta minuti, uno dietro l’altro, tutti di filata il Maestro Palmiro Gaio ha diretto la sua orchestra. Spargendo tocchi di magia ed illuminando il percorso agli allievi con una semplicità che soltanto i grandi maestri sanno esprimere raggiungendo l’obiettivo.

“A me piace il judo pulito ed efficace” ha detto dopo averlo raccontato, dimostrato e condiviso con ciascuno. “Non dimenticate mai che quando Uke si muove nel modo giusto, sta aiutando Tori a capire e diventare migliore” ed è proprio questo lo spirito che ha sempre guidato Palmiro Gaio.

Da maestro di judo al grandissimo interprete della presidenza onoraria del comitato regionale FVG che gli fu affidata nel 2005. Sempre con un pensiero per gli altri, sempre con un suggerimento utile da offrire, sempre con un sorriso a smussare gli spigoli, sempre disponibile a trovare una soluzione.

E poi, un’ultima ed immensa magia. Marino! Sì, lui. Marino Marcolina! Arrivato in larghissimo anticipo e da solo per assistere alla lezione di Palmiro Gaio. Che con grandissima attenzione ha seguito e con una cura capillare ha sostenuto girando senza sosta fra le coppie per raddrizzare, suggerire, sostenere. Con un suo commento, a chiusura, ha stimolato la riflessione: “Si possono avere anche interpretazioni diverse per il judo, ma le basi rimangono inevitabilmente le stesse e non c’è alternativa per costruirle: lavoro, lavoro ed ancora lavoro! Perchè c’è chi nasce ricco. E chi si arricchisce lavorando”.

Sono davvero tante le magie che Palmiro Gaio ha portato a questo YamApp, ma anche la lezione di rispetto ed umiltà che Marino ha saputo ‘inventare’ con questo arrivo a sorpresa, con quel suo modo di stare sul tatami, con quelle parole che, pronunciate da lui, hanno il peso di una storia di judo intensa ed unica. Palmiro Gaio, Marino Marcolina, maestri di judo e patrimonio di questa piccola regione che cresce grazie a questi grandi uomini.

Grazie, grazie, infinitamente grazie!

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