Il Qingdao Masters, da giovedì a sabato, nel Conson Gymnasium della città cinese è il torneo di judo riservato agli atleti più forti, ed attribuisce un punteggio per la qualificazione olimpica simile al campionato del mondo. L’invito a partecipare è pervenuto a 448 atleti di 67 nazioni, di fatto i migliori 36 nelle classifiche mondiali di ogni categoria di peso e, fra questi, c’è l’udinese Matteo Medves, pronto a giocarsi questa carta pregiatissima con l’obiettivo di acciuffare il pass per l’Olimpiade che inizierà fra sette mesi e qualche giorno. Per farcela, il venticinquenne campione udinese, in forza al gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, dovrebbe estrarre uno dei suoi ‘jolly’, rovesciando così una situazione decisamente orientata. Manuel Lombardo infatti, suo compagno di squadra nella stessa categoria, i 66 kg, sta viaggiando alla grande e la qualificazione, per lui, è praticamente già in banca. Ma Medves è un centravanti di talento che, quando pesca il ‘jolly’, nulla gli è precluso e, andando a segno a Qingdao, la partita ‘qualificazione’ rimarrebbe aperta. Poi si vedrà. “Sono sereno – ha detto Medves – il sacrificio è grande, ma anche l’obiettivo è al più alto livello e ne vale la pena. Assolutamente”. “Sono pronto per qualsiasi tipo di situazione – ha aggiunto – e sono consapevole che sarà una gara pazzesca, in cui chiunque ti trovi ad affrontare è, al di là di ogni ragionevole dubbio, uno dei più forti al mondo in questo momento”. Matteo Medves è parte di un gruppo di undici azzurri che saranno in gara a Qingdao e che Fabio Basile ha definito così: “Lasciatemelo dire: questa è la squadra più forte di sempre!”. Si tratta di Odette Giuffrida (52), Maria Centracchio, Edwige Gwend (63), Alice Bellandi (70), Manuel Lombardo, Matteo Medves (66), Fabio Basile, Giovanni Esposito (73), Antonio Esposito, Christian Parlati (81), Nicholas Mungai (90).
Bruno ed Alice sul podio a Roncadelle
Buona prova per gli Yama-Esordienti che, nel Trofeo Italia disputato sabato e domenica a Roncadelle, hanno riportato un primo posto con Bruno de Denaro, un