Quello che si è appena concluso, è stato un gran bell’Alpe Adria. L’edizione 2020 del torneo che, ormai da 25 anni, viene organizzato con il coinvolgimento di corpo, mente e cuore di ogni singolo componente del club, è stata una gara che è scivolata via liscia, senza particolari noie e fastidiose lungaggini, senza particolari errori o anomalie, cose che non possono, né devono essere mai date per scontate. Virtuosa ed originale la tromba di Marta Benes che, nella sobria cerimonia di apertura, ha riletto l’inno nazionale in chiave jazz. Bravissimi i 92 volontari, fra i quali diversi e fantastici amici-volontari-di altri club, che hanno curato ogni singola mansione con la stessa passione dedicata al tinello di casa ed ancora stupendo lo spirito di collaborazione che ciascuno ha profuso, qualsiasi sia stato il servizio da adempiere. Di eccezionale qualità il servizio medico che, agendo con competenza, tempestività e ponendo un’attenzione costante sui campi di gara, ha aggiunto una sensazione preziosa di sicurezza e tranquillità che solo le grandi professionalità possono garantire. Bravi, bravissimi tutti, atlete ed atleti che sono stati raccontati da un media team misto che, attorno al lavoro fondamentale del Team Friuli Venezia Giulia, ha messo in opera una collaborazione assistita che mai era stata realizzata prima, e che ha interessato e coinvolto direttamente Campania, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Toscana, Veneto. È stata la prima volta che sette regioni d’Italia hanno messo insieme una squadra di giovani a spendere la loro passione ed il loro talento per il beneficio ed il piacere di tutti. Questa è la strada da percorrere, con l’obiettivo di metterle insieme tutte, le nostre regioni d’Italia. A Lignano, in occasione dell’Alpe Adria, tutti i giovani operatori che hanno fatto richiesta sono stati accreditati e messi nelle condizioni di esprimere il loro talento attraverso i canali istituzionali regionali con immagini, video, testi, interviste, storie, risultati e classifiche a disposizione di tutti. Un pò di gentilezza, le indicazioni più importanti, una serie di postazioni dotate di elettricità e wifi, sono state sufficienti. Basta poco per ottenere tanto e, soprattutto, se davvero si desidera che sui media si parli di judo, perchè aspettare (o peggio, pretendere) che sia qualcun’altro a farlo? L’ultimo pensiero è per chi è stato allestito tutto questo. Perchè se c’è un grande impegno da parte di così tante persone, è perchè ciascuno spera e desidera che l’atleta sia messo nelle condizioni migliori per competere. Lo vogliono i genitori, i tecnici, gli amici, gli ufficiali di gara, i supporters ed i parenti. Tutti si mettono in gioco affinchè atlete ed atleti possano affrontare ogni tappa del loro percorso sportivo nelle condizioni ideali. Senza alibi. Ed i nostri ragazzi, ne siamo fieri, si sono spesi come meglio non avrebbero potuto, ed un grande bravo, il più grande di tutti va Francesco Donno, Lorenzo Roncastri, Giovanni Rodaro, Margherita Cantarutti, Eva Castellani, Sofia Cittaro, Michelle Kamano, Arianna Stacco, Francesco Cargnelutti.
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