I presidenti delle Regioni del Sud lo hanno detto a chiare lettere: «Chi nelle ultime ore è tornato dalle Regioni del Nord più colpite dall’epidemia, deve restare in casa, in autoisolamento fiduciario». Perché l’incubo, adesso, è che il coronavirus Covid-19 possa diffondersi in modo incontrollabile anche al Sud (dove finora i casi sono stati piuttosto contenuti), dopo aver viaggiato di notte su bus e treni affollati. Il virus potrebbe aver viaggiato cavalcando le ansie e le paure di chi, sabato sera, si è precipitato ovunque ci fosse un mezzo per lasciare Milano e la Lombardia, per tornare a casa, dai parenti, appena si è diffuso il contenuto della bozza del decreto con le restrizioni. Quelle immagini della corsa verso i treni tra le stazioni Centrale e Garibaldi di Milano, in gran parte studenti fuorisede (alcuni senza biglietto, per la fretta), avevano già scatenato la reazione del governatore pugliese, Michele Emiliano, su Facebook. «Fermatevi, tornate indietro. Scendete alla prima stazione. Non portate l’epidemia nella vostra Puglia», ha detto Emiliano. E nella mattinata di ieri, tutte le altre sei Regioni del Sud si sono accodate, con ordinanze analoghe in Molise, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Campania e Sicilia. I provvedimenti dei presidenti delle sette Regioni del Sud stabiliscono sostanzialmente le stesse cose: coloro che sono arrivati al Sud, a partire da sabato scorso, provenienti dalla Lombardia e dalle 14 province indicate dal decreto firmato dal premier Conte, hanno «l’obbligo di comunicarlo al proprio medico di base, di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni, di non spostarsi o viaggiare e di rimanere raggiungibili per eventuali attività di sorveglianza». E in caso di comparsa di sintomi, c’è l’obbligo «di avvertire immediatamente il medico o l’operatore di sanità pubblica». Previste sanzioni per chi contravviene alle precauzioni igienico-sanitarie. «Ricordatevi che non rispettando l’ordinanza si commette un reato», ha detto Emiliano.
Il blitz della Polfer
E in Campania, dopo l’ordinanza del presidente Vincenzo De Luca, un treno proveniente da Milano (diretto a Napoli), è stato fermato nel Casertano, perché la polizia ferroviaria aveva il compito di identificare tutti i viaggiatori. E lo stesso è successo a Salerno, ad un bus proveniente da Milano, diretto poi a Matera. In Sicilia, dopo l’ordinanza del governatore Nello Musumeci, nelle Eolie scattano i controlli ai turisti agli imbarcaderi. Le verifiche delle forze dell’ordine si sono poi allargate a tutte le isole. Il timore, anche al Sud, è che l’eccesso di contagi e quindi di ricoveri, possa mandare in tilt il sistema sanitario. Ma la fuga, o la possibile fuga dalle “zone a rischio”, non spaventa soltanto il Mezzogiorno d’Italia, ma persino la Liguria. Anche il presidente Giovanni Toti ha firmato per imporre la quarantena in casa a chi proviene dalle aree più colpite.
Pierluigi Spagnolo – La Gazzetta dello Sport lunedì 9 marzo 2020