«Sin dal 5 marzo abbiamo cominciato a bloccare l’attività perché escludere atleti di alcune zone ci sembrava sbagliato». Angelo Cito, presidente della Federazione Taekwondo si trova a fronteggiare la problematica coronavirus con un gruppetto di azzurri ancora in piena corsa olimpica. «I campionati di Genova sono stati annullati ma soprattutto il torneo continentale di qualificazione olimpica previsto a metà aprile a Milano, l’ultima chance di arrivare ai Giochi considerando che la qualificazione via ranking era già chiusa da dicembre». La questione Olimpiade è quella che lascia ovviamente più punti interrogativi. Allo stato attuale solo Vito Dell’Aquila ha ottenuto il pass giapponese. «Il Cio ha richiesto alle Federazioni le situazioni in rapporto alla qualificazione chiedendo anche proposte. Allo stato attuale come federazione internazionale speriamo di riuscire a far slittare le qualificazione verso fine giugno, altrimenti bisognerà trovare una soluzione alternativa».
Prudenza
Tutto questo dando per scontato che i Giochi si svolgano regolarmente come ha detto il primo ministro giapponese ieri. «Capisco che l’ottimismo sia necessario in questo momento ma personalmente ho qualche perplessità soprattutto su chi possa essere presente. I Giochi senza atleti non si possono fare e siamo sicuri che per la fine di luglio l’ondata di questa epidemia abbia già passato tutti i paesi? E non sarebbe neanche auspicabile che un atleta che si è guadagnato la qualificazione fosse costretto a rinunciare». Intanto si guarda al futuro: «Come Federazione abbiamo già sollevato le società sportivo dall’obbligo di pagare tasse per tesseramenti e altri obblighi. Mi auguro che il governo tratti lo sport per quello che è, un comparto dell’economia che richiede sostegno urgente e subito efficace così che quando finirà l’emergenza si possa ripartire subito».
Valeria Benedetti – La Gazzetta dello Sport domenica 15 marzo 2020