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Domani Bach riunisce le federazioni internazionali per ripensare i tempi di qualificazioni e trials

L’appuntamento è per domani. Thomas Bach, il presidente del Cio, ha convocato una riunione d’urgenza con i rappresentanti di tutte le federazioni internazionali delle discipline olimpiche estive. Si svolgerà in videoconferenza. E farà il punto della situazione, per informarle, «insieme ai comitati olimpici nazionali e agli sportivi in genere», circa le azioni da intraprendere in conseguenza dell’emergenza coronavirus e per rispondere alla domande relative. È chiaro che, al di là dell’ottimismo sempre dimostrato sia dal Cio stesso, che dal comitato organizzatore e dal governo giapponese, i dubbi circa i Giochi di Tokyo, da calendario al via il 24 luglio, cioè tra 130 giorni, sono sempre più forti. Il primo ministro Shinzo Abe, anche nelle ultime ore, ha ribadito che la rassegna si terrà regolarmente. Ma sono tanti coloro che cominciano ad avanzare forti perplessità.

Le qualificazioni

L’urgenza è legata ai numerosi tornei di qualificazione saltati o in sospeso. «Alcune cancellazioni – aveva ammesso Bach nei giorni scorsi – pongono già gravi problemi». Non solo agli sport di squadra. Molte discipline individuali hanno in calendario Trials nazionali e tante altre definiranno le quote di partecipazione in base a ranking che vengono stilati in base alla regolare attività. Proprio questo, inevitabilmente, sarà il primo punto all’ordine del giorno della riunione di domani: non c’è sport che non abbia già subito conseguenze. «Servirà flessibilità» aveva detto Bach al riguardo a inizio marzo. Adesso più che mai. Anche perché la situazione in Giappone è probabilmente destinata a peggiorare: con dati aggiornati a ieri ed escludendo quelli relativi alla nave da crociera Diamond Princess, attraccata a Yokohama, i casi di positività sono 839, con 24 decessi e la prefettura dell’Hokkaido, a nord del Paese, quella più colpita. Sapporo, il capoluogo, dovrebbe ospitare le gare di maratona e di marcia dopo che sono state trasferite da Tokyo per i rischi legati al caldo e all’umidità.

Misure di sicurezza

Intanto gli oltre 500 dipendenti del Cio, al pari di quelli dell’Anoc, l’associazione dei comitati olimpici nazionali, i cui uffici sono tutti a Losanna, da oggi lavoreranno da casa, mentre il museo olimpico, a sua volta nella città svizzera, resterà chiuso per almeno due settimane. Sempre al fine di evitare il più possibile rischi, ieri il comitato olimpico greco ha annunciato che la cerimonia di passaggio della fiaccola olimpica dalla Grecia al Giappone avverrà a porte chiuse. Si svolgerà giovedì mattina allo stadio Panathinaiko di Atene, quello del trionfo di Stefano Baldini nella maratona dei Giochi 2004. Era già stato stabilito che, come in occasione di quella per l’accensione di mercoledì ad Olimpia, non ci sarebbe stato pubblico. Non verranno concessi accrediti, se non per i network in possesso dei diritti ufficiali di trasmissione. Il programma dell’evento resta da confermare.

Andrea Buongiovanni – La Gazzetta dello Sport lunedì 16 marzo 2020

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