Il comitato organizzatore dell’Olimpiade di Tokyo replica al sondaggio secondo il quale il 77% dei giapponesi pensa che i Giochi non si faranno, sostenendo che le domande erano mal poste. Soprattutto, anche se non c’è una conferma ufficiale, trapela che tutti i 42 siti olimpici, con enorme impegno finanziario, sarebbero stati assicurati, operazione che viene letta come una garanzia circa il fatto che la rassegna si terrà. Proprio ieri il Paese, nonostante i contagi da Covid-19 in aumento (243 casi nella sola Tokyo, il dato più alto dall’inizio della pandemia) e 230.000 persone evacuate per piogge torrenziali, ha riaperto le porte degli stadi di calcio e di baseball al pubblico, fino a un massimo di 5000 persone.
Intanto però la Cina, dalla F.1 al ciclismo, dal golf e soprattutto al tennis (sette tornei Wta tra ottobre e novembre), giovedì avrebbe deciso di cancellare tutti gli eventi sportivi internazionali che avrebbe dovuto ospitare fino a fine 2020, tranne i pochi test-event organizzati in vista dell’Olimpiade invernale di Pechino 2022. «Nulla è ancora definitivo» dicono dalla Wta.
La Gazzetta dello Sport sabato 11 luglio 2020