Vorrei dire due parole….
a te che sei mio amico intimo, allievo, supporter o conoscente della nostra grande famiglia del judo…uno di quelli che incontro nei corridoi dei palazzetti o magari ci conosciamo solo via whatsapp perché hai prenotato una stanza o un transfer…
La settimana scorsa è per noi club Judo Yama Arashi Udine quella del Trofeo Alpe Adria. Negli anni abbiamo appeso il countdown in palestra, lavorato, corso…ma soprattutto ci siamo emozionati con voi.
Probabilmente hai seguito su Facebook il Judo Winter Camp 2021: una scarrellata di emozioni via social!
L’Alpe Adria 2021 non lo abbiamo ancora trattato qui su facebook perché vogliamo organizzarlo “veramente”, abbiamo la data che ad ogni giorno che passa risulta troppo vicina. La sposteremo, ci adatteremo, inventeremo, risolveremo.
La settimana scorsa molti di voi hanno “postato” Alpe Adria passati. Ho visto foto che mi erano sfuggite e ripescato ricordi, quelli buoni che ti danno calore ed energia. Non cito nessuno di voi perché ne dimenticherei tanti. Vi scrivo un gigantesco GRAZIE perché avete compreso bene lo spirito con cui viviamo l’Alpe Adria.
Oggi è il 2 febbraio 2021, mio padre Luciano Lovato è morto il 2 febbraio 2015. L’ultima cosa divertente che abbiamo fatto insieme è stato parlare del trofeo che aveva appena concluso un’edizione entusiasmante. Finito di sbaraccare sono corsa da lui in ospedale, l’ultimo messaggio che mi ha inviato recitava tipo “non pensare a me, adesso lavora, ci vediamo dopo”. Sapevo che stava morendo, là a Lignano tra le vostre urla ho trovato la motivazione per lavorare. Pazzesco vero? Sicuro sono positiva al virus (più forte del covid) che si chiama “judo passion”, ma fare “la cosa giusta” dà un senso a tutto. Organizzare una fabbrica di emozioni insieme a tante belle persone è “la cosa giusta”.
Un ricordo buffo dell’Alpe Adria 2015. Tra le tante piccole iniziative, distribuivamo delle “pins” per commemorare la ventesima edizione. Ad un certo punto faccio un giro sugli spalti per distribuirne e comprendo che molti non lo vogliono perché pensano siano in vendita!
Proprio le pins mi ricordano mio padre, anche quando pensi di avere fatto il tuo massimo non rinunci al dettaglio. Fare di più anche quando sei stanco, lodare sì gli altri ma poi imparare a fare meglio. Aveva mille difetti, ma una delle sue massime ora calza a pennello. “Tutti sono bravi a fare l’80%, ma è quel 20% che fa la differenza”.
Quando torneremo nelle nostre palestre a pieno regime, sarà quel 20% che dovremo mettere in gioco. Ogni tanto mia mamma mi chiede cosa avrebbe fatto Luciano in pandemia. Sicuramente avrebbe speso un capitale in prelibatezze online piuttosto che tutti i netflix del mondo, ma sono certa che sorriso e fiducia nel futuro non li avrebbe mai persi. Avrebbe comprato gadget a palate per i bimbi del club, avrebbe tipo aumentato la paga agli insegnanti…quelle pensate di chi vuole essere un irragionevole ottimista.
Vi lascio qui, augurando a tutti di essere in salute certo, ma anche fiduciosi e pronti a tutto.
Un’ultimissima nota personale. Adesso vado in cimitero e come ogni volta inizierò a piangere al portone d’ingresso, per fortuna la tomba è vicina. Accarezzerò la foto e penserò (a volte anche lo dico) “papà che taccone però!”.
Milena