Qui Trofeo Alpe Adria, Bella Italia Village, prima giornata di gare. Le cose sono andate alla grande, sotto ogni punto di vista. E se la gara, con tutti gli aspetti organizzativi ed infiniti dettagli collegati che ne regolano lo scorrimento migliore, hanno funzionato ed hanno funzionato anche molto bene, i nostri “cadetti” impegnati sul tatami nella prima giornata di Alpe Adria hanno saputo e voluto essere straordinari.
È stata davvero straordinaria, infatti, la prestazione di Sara Salvadori e di Lorenzo Roncastri, che hanno conquistato prepotentemente il primo e terzo gradino del podio dell’Alpe Adria, ma ha dimostrato autorevolezza anche chi non è arrivato fino in fondo, da Virginia Follador (52) a Savina Daja (57), da Eva Castellani (63) ad Enrico Domancic (73), da Federico Valenti Bruseschi (73) a Simone Vidotti (73), Marco Marotta (81), Alessandro Pietro Zatti (81). Brave ragazze e ragazzi!
“Vincere in casa è stata una figata!” ha detto Saretta nella video-intervista che in pochissimo tempo è stata visualizzata più di 500 volte, mentre la felicità di Lorenzo è stata espressa così: “Vorrei ringraziare i miei famigliari e tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa gara. Ed anche se era la finale per il terzo posto ci ho messo tutto il mio cuore. E la prossima volta andrà ancora meglio!”.
Un momento che deve essere ricordato è quello in cui si è tenuto il discorso asciutto di Maria Grazia Perrucci affiancata da Letizia Pinosio in una cerimonia di apertura sobria ed intensa, dedicata ai tristi eventi di queste settimane. Poche, chiare parole a spiegare i perchè di un ‘Together is the way’, vissuto prima di essere uno slogan, i perchè della borsa di studio Luciano Lovato riservata a Mariia e Shnizana, le due ragazze ucraine scappate dalla città presa di mira dalle bombe, il ricordo di Antonio Pitrelli, amico di tanti e Uomo di judo per tutti, scomparso improvvisamente poco più di una settimana fa.
E poi gli abbracci, le lacrime, l’esultanza per una medaglia, la gioia e la forza dello sport nello spettacolo del gesto e nell’intuizione magica dell’ippon.
E l’avventura, oggi, continua…