È stata un’altra puntata di YamApp. Quella con il progressivo numero 7, che si è svolta sul tatami Yama Arashi la sera di martedì 10 ottobre.
Ed è stata anche la prima non annunciata, perché quella con Tato e Miguel è nata in maniera spontanea, sul tatami.
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È l’atmosfera che si crea sul tatami, infatti, a dare forma e sostanza allo spirito di YamApp e Glatenfer Escobar e Miguel Bermúdez sono stati degli artisti, perché l’atmosfera la hanno disegnata e dipinta.
Tato e Miguel hanno conquistato l’attenzione ed il cuore dei partecipanti con educazione e gentilezza, con una precisione dei gesti talmente bella e sincrona da apparire naturale e spontanea.
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Ed è proprio questa la forza dei due colombiani, quell’amore sincero per il kata che li ha spinti a cercarlo (il kata) ed a studiare, cercare di capire sempre di più, una sete di conoscenza su quale sia l’origine di ogni singolo movimento, quale la sua storia.
E se per trovare le risposte è necessario attraversare l’Oceano, lasciare l’affetto della famiglia e la confort-zone del lavoro quotidiano, delle amicizie e delle abitudini per tre mesi, lo si faccia e non se ne parli più.
E tutto questo, sul tatami di YamApp, si è tradotto in energia, curiosità, piacere di conoscere e di capire, voglia di provare e percepire quelle sensazioni di gratitudine, di riconoscenza e condivisione che, del Judo, sono l’anima più vera e profonda.
E Tato e Miguel, con leggerezza ed umiltà, ce l’hanno dimostrato.
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