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Moroldo: una vita da lottatore tenace

Il coraggio di praticare una passione sportiva, al di là della sua popolarità. Martino Moroldo, classe 1972, di Mortegliano, per tendenza familiare sembrava indirizzato alla carriera calcistica. Il padre Corrado, morto 9 anni fa, era stato un apprezzato allenatore, entrando anche – come istruttore – nel vivaio dell’Udinese. Il figlio, in effetti, dagli 8 ai 16 anni si era dedicato a tirar calci al pallone, nel ruolo di mezzala. Poi, consapevole delle proprie preferenze, ha deciso d’indirizzarsi verso le arti marziali. Roba da combattenti veri. E lui ha subito dimostrato di saperci fare, conquistando anche un titolo italiano nel 1990. Ma la specialità che voleva praticare era una sola: la lotta greco-romana, con prese sull’avversario dalla cintola in su.

«Mi piaceva l’ambiente essenziale – confessa -, con pochi fronzoli, molto spartano». Il “guru” ai tempi era Giovanni Pascoli, saggio tecnico capace di radunare attorno a sè una pattuglia di atleti dotati di coraggio, tenacia e voglia di far bene in una disciplina lontana dai riflettori massmediatici. Così eccolo sudare nella società Amatori Lotta Euribatos, ospitata nel palasport udinese di via Marangoni. Pochi ma buoni i compagni di Moroldo junior, che con il trascorrere del tempo sono andati assottigliandosi. Non bastasse, di spazio per loro nel palazzetto non ce n’era più.

Da lì l’esigenza di trovare ospitalità alternativamente in strutture di Mortegliano, Pozzuolo e Gonars. Lui oggi commenta con l’inevitabile pizzico di dispiacere: «Siamo nel tempo sbagliato. Oggi i giovani, complici i diffusi richiami sui social, si isolano e non amano troppo i contatti. Figurarsi quelli fisici, in senso stretto, pretesi dalla lotta».

Sempre convinto della giustezza della sua causa, ha voluto costituire la Nova Auxilia Mortegliano, che però è stata costretta a destreggiarsi fra troppe difficoltà, prima fra tutte proprio quella di trovare adepti. Ma siccome per le gente di buona volontà un aiuto può sempre giungere, il “sostegno” si è materializzato nel Dlf Yama Arashi, solida e seria realtà judoistica di Udine animata dalla presidentessa Milena Lovato con a fianco il marito Enzo De Denaro e il maestro Lorenzo Bronzin. Lo Yama Arashi opera sotto “l’ombrello” della Federazione italiana di judo, lotta, karate e arti marziali, patrocinata dal Coni. Martino Moroldo di professione funzionario alla Danieli di Buttrio – ha trovato così una meritata collocazione per la specialità prediletta e avrà modo d’insegnare a lottare (con pari dignità) a giovani in chimono, che trarranno indubbiamente vantaggi dalla sua forza d’animo anche per tutti gli impegni agonistici che li attendono sul tatami.

Intervista di Paolo Cautero pubblicata su Il Gazzettino di martedì 13 agosto 2024

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