Alberto Borin, atleta delle Fiamme Azzurre, allenatore della svizzera sotto la guida del DT Giorgio Vismara, nel 2019 si trasferisce in Scozia per amore e dismesse le vesti di all’età e coach, si dedica all’ attività di famiglia di sua moglie Claudia, la produzione e commercializzazione di Gin e Whisky con la Lafferty&Sons.
È stata quindi una graditissima sorpresa rivederlo quest’ anno sul tatami del Winter Camp con la squadra scozzese al fianco di Euan Burton.
Alberto, meglio il judo o il gin?
È una scelta difficile. Entrambi richiedono passione, ricerca, studio e pratica! Tuttavia, con Whisky e Gin, bisogna andare con cautela sull’aspetto pratico.
Quando e come è scattata nuovamente la scintilla che ti ha spinto a tornare sul tatami?
Nel 2022 ho iniziato a partecipare occasionalmente ad alcuni eventi con i giovani della squadra cadetti, ma il mio impegno principale era rivolto all’azienda, quindi si trattava di una collaborazione sporadica. La svolta è arrivata nel 2024, durante uno stage con la squadra a Strasburgo, dove ho capito che il Judo è sempre stato e sempre sarà parte integrante della mia vita.
Nella tua carriera hai avuto modo di lavorare con dei coach internazionali di tutto rispetto come Pawlowski, Giorgio Vismara e, appunto Euan Burton. Se potessi scegliere una qualità da “rubare” a ciascuno di loro, quale sarebbe?
Premetto che sono persone straordinarie, con un bagaglio tecnico e didattico immenso, da cui si può imparare moltissimo. Se però dovessi scegliere una qualità distintiva per ciascuno:
Di Janusz, ammiro la perseveranza e la capacità di relazionarsi con gli atleti offrendo loro la stessa passione e dedizione, indipendentemente dal livello agonistico.
Di Giorgio, apprezzo la visione strategica, sia a breve che a lungo termine, insieme alla capacità di pianificazione accurata.
Di Euan, trovo eccezionale la sua calma e razionalità anche nelle situazioni più stressanti.
Qual è il valore aggiunto che ti senti di poter dare a questa squadra?
Motivazione e professionalità. Vorrei trasmettere e ricordare che, per quanto cerchiamo di trasformarlo in una scienza attraverso metodi di allenamento strutturati, il Judo resta un’arte. Ciascuno lo interpreta a modo suo, ma ciò che conta davvero è saperne cogliere il fascino e lasciarsi ispirare dalla passione che lo anima.
La cosa che ami di più della Scozia e la cosa che ti manca di più dell’ Italia.
La Scozia è una terra ricca di tradizioni, con paesaggi mozzafiato e persone accoglienti che ti fanno sentire subito a casa. Tuttavia, dell’Italia mi mancano il clima mite, la luce del sole che scalda le giornate e, naturalmente, il cibo straordinario, che è sempre un’esperienza di sapori e convivialità.
Grazie Alberto.