Il ministero della Giustizia emana le nuove direttive: il certificato penale solo per i dipendenti
I vari appelli affinché le nuove norme antipedofilia non colpiscano le le associazioni e il volontariato, sportivo e non, non sono caduti nel vuoto. Ieri il ministero della Giustizia ha emanato delle «note esplicative» ai suoi uffici che restringono il problema: le nuove norme si applicano soltanto ai «lavori subordinati». In parole povere: tutto il mondo del volontariato è escluso dal dover presentare il certificato penale. Un sospiro di sollievo per il mondo dello sport visto che il grosso è proprio composto da volontari, ma qualche perplessità su quanto in realtà a questo punto serva la nuova normativa, resta: un occhio agli archivi basta a evidenziare come i casi di molestie nel mondo dello sport non abbiano mai coinvolto professionisti o dipendenti.
Cosa fare Ieri, in risposta a una nostra precisa richiesta, Barbara Chiari (direttore del casellario centrale) ci ha inviato una mail per spiegare cosa dovranno fare tutti gli altri: «A partire dal prossimo 6 aprile (data di entrata in vigore della nuova normativa) i datori di lavoro che si trovino nelle condizioni previste dal decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 39 dovranno acquisire il certificato richiesto presentandosi presso qualunque sportello del casellario presente in ogni Procura della Repubblica. Per la richiesta dovrà essere compilato apposito modulo (richiesta di certificato penale ai sensi dell’art. 25 del DPR 313/2002), che prevede una sezione relativa al consenso dell’interessato. Il modulo sarà entro oggi reso disponibile presso gli sportelli del casellario e verrà pubblicato anche sul sito del Ministero della giustizia. Se il certificato viene richiesto con urgenza è rilasciato in giornata. Altrimenti entro qualche giorno».
I costi Sul sito del ministero della Giustizia, oltre al modulo per la richiesta del certificato, sono anche indicati i costi. Per ottenere il certificato serve una marca da bollo da 16 euro più una da 3,54. Nel caso si volesse ottenere il certificato nella stessa giornata il «diritto» d’urgenza fa salire il costo da 19,54 a 23,08, perché la marca da bollo per l’urgenza costa 7,08 euro. Ora le indicazioni sembrano abbastanza chiare.
Autocertificazione In ogni caso, in questa prima fase e in attesa che si vada a regime, fatta la richiesta di certificato, il datore di lavoro potrà anche utilizzare la strada dell’autocertificazione.
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