Ad Almaty Matteo Marconcini è argento vivo!

Almaty, 14 maggio 2016. Due medaglie in otto giorni per un pass olimpico? Perché no, e dopo il bronzo nel Grand Slam a Baku sabato scorso, ecco che Matteo Marconcini si è presentato puntuale all’appuntamento con la finale degli 81 kg nel Grand Prix ad Almaty. L’oro vale Rio, ma il 26enne aretino, pur lottando con corpo, mente e cuore, è arrivato secondo. “Sono salito per vincere e prendermi la qualificazione – ha detto Marconcini appena sceso dal podio – in vantaggio di yuko ho avuto un leggero calo fisico. Sarà stata la tensione o la fatica per le due gare ravvicinate ed i tanti incontri disputati (sei a Baku, cinque ad Almaty, ndr), ma ho subìto wazari. Adesso ho la quota continentale, ma per sapere se rimane assegnata a me devo aspettare i risultati della gara di domani e dei Top 16 a Guadalajara”. A Baku, il ventenne cubano Ivan Felipe Silva Morales era stato travolto per ippon nei quarti in meno di un minuto, ad Almaty la fatica di Marconcini ha fatto la differenza ed il pass per Rio è rimasto là, appeso ad una quota continentale che oscilla fra troppe variabili. “Matteo ha realizzato una grande impresa – è stato il commento dei coach azzurri Francesco Bruyere e Paolo Bianchessi – nelle ultime quattro gare si è messo al collo altrettante medaglie mettendo in fila numerosi atleti già qualificati. In questo momento la sua qualificazione in quota continentale è meritata, spiace che ad essere scalzato sia stato proprio il capitano Antonio Ciano”. Capitan Ciano infatti, sconfitto nei preliminari dal ceko Jaromir Musil per una sanzione di differenza, e ha visto dissolversi le speranze di qualificazione che ancora riponeva. Nei 73 kg Enrico Parlati ha dato il meglio con Jan Gosiewski (Gbr) ed è stato poi sconfitto dal cinese Sai Yinjirigala. Domenica, terza giornata, con il ritorno di Assunta Galeone nei 78 kg, ma anche con Walter Facente nei 90 kg, impegnato proprio nel primo match della giornata sul tatami 3 con Zviad Gogotchuri e poi Domenico Di Guida nei 100 kg.
73: 1) Lasha Shavdatuashvili (Geo); 2) jaromir Jezek (Cze); 3) Didar Khamza (Kaz) e Nugzari Tatalashvili (Geo); 81: 1) Ivan Felipe Silva Morales (Cub); 2) Matteo Marconcini (Ita); 3) Dagvasuren Nyamsuren (Mgl) e Vladimir Zoloev (Kgz); 63: 1) Margaux Pinot (Fra); 2) Tserennadmid Tsend-Ayush (Mgl); 3) Juul Franssen (Med) e Mia Hermansson (Swe); 70: 1) Marie Eve Gahie (Fra); 2) Narajargal Tsend Ayush (Mgl); 3) Katarzyna Klys (Pol) e Maria Perez (Pur).
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