20190901_JPN Ono e Inoue

Le pillole del Nippon Budokan

La finale è stata uno spettacolo nello spettacolo. Lo spettacolo dei combattimenti sul tatami infatti, è stato esaltato come non mai dalle highlights, che hanno ripreso e rilanciato tutte le azioni decisive da ogni angolo possibile con la novità che si è aggiunta del replay a 360°. Una cosa da lasciare davvero a bocca aperta. E così è stato anche per Shinziro Abe, il primo ministro giapponese intervenuto per la finale e seduto in tribuna d’onore fra Marius Vizer e Yasuhiro Yamashita, rispettivamente presidente IJF e del comitato olimpico nipponico, oltre che della federazione judo. Il Giappone ha vinto, 4 a 2 su una Francia eccellentissima, ma senza fare torto a nessuno non si può non distinguere Shohei Ono, lui è di un altro pianeta. Al terzo posto la Russia, 4 a 1 all’Azerbaigian ed il Brasile, 4 a 2 alla Mongolia. Sul podio, rispetto l’anno scorso a Baku, si sono ripetuti l’oro al Giappone, l’argento alla Francia, il bronzo alla Russia, mentre l’altro bronzo, quello che era andato alla Corea unita, se l’è preso il Brasile. Complice un incidente diplomatico che ha tenuto a casa la Corea del Nord.

L’organizzazione

La macchina organizzativa del Giappone è stata semplicemente mostruosa per efficienza, precisione e cura. Straordinaria la capacità di coniugare ossequiosa gentilezza con garbata fermezza. Geniale la novità del replay a 360° realizzato con una serie di macchine fotografiche sincronizzate e gestite da una regia, fissate ad un metro una dall’altra sul parapetto dell’anello di gradinate più alto. (vedi video)

Le dimostrazioni

Mezz’ora prima dell’inizio del final-block, ogni giorno è stata presentata una dimostrazione sempre diversa. E per venti minuti, mai uno di più, una disciplina giapponese per volta si è ‘raccontata’ e ‘promossa’ attraverso le caratteristiche delle sua azioni e della voce fuori campo, un contributo per farle comprendere. Judo, karate, aikido, kyudo, kendo, ju jitsu, sumo ed il Kodomo no kata, ufficialmente presentato al congresso IJF.

Le donne

Complimenti a Roberta Chyurlia che, al suo primo campionato del mondo, non ha tradito emozioni. Dei diciotto arbitri selezionati per la gara, cinque sono donne e la mongola Enkhtsetseg Turbat è prima nella ranking. Le altre sono Akiko Amano (Jpn), Melinda Buehman (Usa), Sook Hee Hyun (Kor) e la nostra Roberta, chiamata a dirigere molte finali, e lo ha fatto anche oggi in Mongolia-Brasile, bronzo a squadre. 

Gli spettatori

Le presenze ufficiali, che sono quelle corrispondenti soltanto ai biglietti d’ingresso venduti, sono state rese pubbliche ogni giorno sulla lavagna della sala stampa. E sono state 3.675 spettatori domenica 25 agosto, 5.293 lunedì 26, 3.471 martedì 27, 2.168 mercoledì 28, 2.140 giovedì 29, 2.144 venerdì 30, 3.605 sabato 31, mentre per quelle dell’1 settembre, bisogna ripassare…

Giappone promosso

Se questo campionato del mondo ha avuto anche la funzione di testare la macchina olimpica, ebbene il judo è in uno stato di forma eccellente. Sul piano organizzativo, è stato più che perfetto, sul piano tecnico, è stato perfetto con il più.

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