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Il piano B sul tavolo del Cio Perché il rinvio al 2022 è l’opzione più indolore

Il Cio, questo appare fin troppo chiaro, sta prendendo tempo. Troppi interessi in ballo per decidere già adesso – quando mancano 128 giorni alla cerimonia d’apertura, poco più di quattro mesi – il destino della XXXII edizione delle Olimpiadi moderne. Ma se fino a qualche settimana fa – quando il Covid-19 era un problema circoscritto a pochi Paesi, Italia in testa – l’aria a Losanna era ancora permeata di ottimismo, adesso la preoccupazione per le sorti dei Giochi di Tokyo è decisamente forte. Ovviamente l’evoluzione e la diffusione della pandemia detteranno “day by day” la linea di condotta, ma gli esperti in materia stanno dicendoci da più giorni che l’emergenza, su scala mondiale, molto difficilmente si risolverà entro l’estate, anche perché l’espansione sta seguendo un vero e proprio effetto domino. E lo studio di piani alternativi è da giorni sul tavolo di Thomas Bach e degli organizzatori giapponesi. Perché alla deadline, fissata dal Cio per inizio giugno, manca davvero poco.

Rinvio in autunno

Nel 1964 i Giochi di Tokyo si disputarono dal 10 al 24 ottobre. E c’è chi – al netto sempre di una risoluzione per tempo dell’emergenza virus – ha ipotizzato tale eventualità anche per l’edizione 2020, con uno slittamento appunto in autunno. Ma al netto delle esigenze dei network americani per la concomitanza con gli sport Usa, ci sono altri ostacoli pratici da superare non secondari che rendono questa opzione difficilmente praticabile, a cominciare dalla presenza in Giappone in quello stesso periodo di numerosi eventi non sportivi, come il Festival del Cinema e il Motor Show di Tokyo, il Nippon Festival e altre rassegne popolarissime nel Paese del Sol Levante: tutte in programma nell’area metropolitana della capitale, con un afflusso di persone tale da rendere quasi impossibile una ri-calendarizzazione.

Ipotesi 2021

Lo spostamento dei Giochi al prossimo anno è un’altra possibilità sul tavolo del Cio. Ma appare anche questa di non semplice applicazione. Nel 2021, infatti, le discipline più importanti dell’Olimpiade hanno in calendario i rispettivi Campionati mondiali (atletica a Eugene dal 6 al 15 agosto, il nuoto proprio in Giappone, a Fukuoka, dal 16 luglio al 1° agosto), eventi programmati già da tempo e dietro ai quali ci sono investimenti milionari non sacrificabili così facilmente, seppure sull’altare olimpico.

Il piano 2022

A questo punto il piano B più verosimile – per quanto a sua volta non indolore – appare quello dello spostamento dei Giochi giapponesi di 24 mesi. Il 2022, è vero, è l’anno dell’Olimpiade invernale e del Mondiale di calcio, ma tutto sommato Tokyo si può incastrare tra gli altri due eventi, praticamente nello stesso periodo dell’edizione 2020 (24 luglio-9 agosto). La rassegna a cinque cerchi di Pechino si disputa infatti dal 4 al 20 febbraio e, nel caso, si tornerebbe una tantum al passato, pur con un inevitabile sacrificio economico. Fino al 1992, infatti, Giochi invernali ed estivi si svolgevano nello stesso anno, poi furono sfalsati di un biennio proprio affinché non si cannibalizzassero tra loro alla voce sponsor. A rendere l’opzione Tokyo 2022 percorribile è però soprattutto la data del Mondiale di calcio, che fra due anni non sarà come d’abitudine in estate, bensì dal 21 novembre al 18 dicembre, in Qatar. E proprio questa novità semplifica un po’ le cose rispetto a una situazione classica. Pure in questo caso si dovrà tener conto della presenza in calendario di altri importanti eventi, su tutti i Giochi del Commonwealth (a Birmingham, in Gran Bretagna, dal 27 luglio al 7 agosto) e gli Asian Games (ad Hangzhou, in Cina, dal 10 al 25 settembre). Però con due anni di tempo c’è margine per intervenire sugli spostamenti di data, in particolare per i Giochi del Commonwealth che potrebbero essere anticipati di qualche settimana. Birmingham e Hangzhou cercheranno verosimilmente di mettere sul piatto i rispettivi interessi. Ma l’Olimpiade viene prima di tutto.

Paolo Marabini – La Gazzetta dello Sport mercoledì 18 marzo 2020

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