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Paese che vai, judo che trovi…

La situazione attuale del judo in Italia è nota a tutti. Per ora possono allenarsi soltanto gli atleti di interesse olimpico e internazionale, tuttavia senza contatto, rispettando il distanziamento sociale e le altre disposizioni previste. Ma com’è la situazione negli altri Paesi? Ecco dunque un campione che fotografa la situazione in alcuni paesi europei, ma non solo europei, che contribuisce a far capire come, il mondo del judo, sta rispondendo all’attacco del Corona virus. (Questi i numeri del Corona virus relativi all’Italia: 3659 casi di contagio accertati per milione di abitanti/511 decessi per milione di abitanti)

AUSTRIA: finchè non c’è un vaccino non si parte

Dal primo maggio in Austria è permesso fare sport in gruppi di massimo 10 persone. Tuttavia soltanto all’aperto e rispettando le misure di distanziamento sociale. Quindi non è ancora pensabile fare judo e non si sa quando tornerà ad essere possibile. Il Ministro dello Sport ritiene che prima debba esserci un vaccino. Questa dichiarazione ha sollevato forte preoccupazione tra gli agonisti. Il 29 maggio il Governo austriaco comunicherà i prossimi passi per le riaperture. La Nazionale ha accesso ai Centri Olimpici, tuttavia non può fare judo. La Federazione austriaca ha posticipato tutte le gare in autunno, tuttavia, considerando le dichiarazioni del Ministro dello Sport di cui sopra, non si sa se questi appuntamenti verranno confermati. (I numeri del Corona virus: 1172 casi accertati di contagio per milione di abitanti / 69 decessi per milione di abitanti)

SVIZZERA: simile all’Austria

In Svizzera la situazione del Judo è gestita in maniera molto simile all‘Austria. La differenza principale consiste nel fatto che gli svizzeri possono accedere agli impianti. Tuttavia solo a gruppi di 5 (di più se l’impianto supera una determinata dimensione). Poiché anche in Svizzera, tra l’altro, c’è l’obbligo di tenere una distanza minima, non è pensabile a degli allenamenti regolari di judo. L’11 giugno è la data prevista per il passaggio alla prossima fase che, secondo alcune stime, riguarderà l’ampiezza dei gruppi di allenamento. (I numeri del Corona virus: 3510/216)


REPUBBLICA CECA: normalità con qualche divieto

Da questa settimana in Repubblica Ceca è possibile tornare sul tatami dei dojo. È permesso il contatto e perfino i randori con cambi coppie. Ciò nonostante esistono delle disposizioni: massimo cento persone per impianto. Docce e spogliatoi restano chiusi e prima di ogni allenamento ad ogni partecipante deve essere misurata la temperatura, e ognuno dovrà disinfettarsi la mani. Resta escluso un ritorno alle competizioni almeno fino a fine giugno. (I numeri del Corona virus: 766/26)


GERMANIA: c’è chi osa di più

La scorsa settimana il Bund tedesco Nordrhein-Westfalen (Renania Settentrionale-Vestfalia, con capitale Duesseldorf, ndr) ha attirato l’attenzione con la comunicazione, che a partire da fine maggio in questa regione sarà di nuovo possibile praticare sport di contatto in spazi chiusi. Proprio il presidente del Bund Armin Laschet spinge l’acceleratore sulle riaperture, anche se di recente in uno stabilimento alimentare della regione ci sono stati più di 100 casi di contagio. Per via del sistema federale (ogni regione decide per sè), in Germania non c’è una strategia per il Corona virus a livello nazionale per quanto concerne lo sport. La Federazione di judo tedesca (DJB) ha elaborato delle “Regole di transizione per la ripresa delle attività nei club”. In Baviera la situazione è incerta. Alcuni insider sperano in qualche cosa di più concreto nelle prossime settimane, ma allo stesso tempo temono che fino a questo autunno non ci sarà una normale attività judoistica. (I numeri del Corona virus: 2065/92)  

UNGHERIA: judo consentito, ma solo in parte

Anche in Ungheria non ci sono disposizioni univoche. Le differenze da regione a regione sono spesso anche importanti. Mentre in alcune città da questa settimana è possibile allenarsi all’aperto mantenendo il distanziamento sociale, con mascherine e guanti, evitando ogni contatto, in altre città è possibile praticare normali allenamenti di judo. I grandi centri sportivi sono chiusi, il che significa che gli atleti di punta, se vogliono allenarsi, devono farlo nei club. (I numeri del Corona virus: 343/44)

DANIMARCA: randori in tenda?

Il Governo danese ha tentato di suddividere, per quanto possibile, tutti i segmenti della vita sociale in base ai fattori di rischio: basso, medio, alto e molto alto. Il risultato è un piano di riapertura in 4 fasi. Più alto è il rischio, più tardi avverrà la riapertura. Il primo di giugno è previsto il passaggio alla fase 3. In concreto questo significa che si potrà tornare a praticare gli sport da contatto all’aria aperta. Sarà quindi possibile fare un regolare allenamento di judo all’aperto. “Stiamo pensando di comprarci una tenda e metterci delle materassine” dice l’allenatore Peter Scharinger. Ma si tratta ancora di semplice pour-parler, il Governo deve prima presentare delle linee guida concrete per la nuova fase. La quarta fase – che prevede la possibilità di fare judo nelle palestre – è prevista per agosto. La pianificazione delle tempistiche tuttavia dipende da come si evolveranno i numeri relativi al contagio. (I numeri del Corona virus: 1828/91)

POLONIA: ancora una ripresa in fasi

Come la Danimarca, anche la Polonia suddivide la lotta al Covid in fasi e attualmente si trova nella fase 2. Tuttavia il judo sarà permesso solo nella fase 4. Al momento è possibile allenarsi soltanto all’aria aperta, senza contatto, in gruppi di massimo 6 atleti più il tecnico. Anche la Nazionale polacca al momento deve adeguarsi a questa situazione. A fine maggio riapriranno, con tutta una serie di misure di sicurezza, due dei quattro centri sportivi di riferimento, tuttavia non ancora per i judoka. (I numeri del Corona virus: 447/22)

PAESI BASSI: via al judo per gli u12

 Tutti i club e le palestre nei Paesi Bassi rimarranno chiusi fino al primo di settembre e tutti le gare sono state annullate. Ciò nonostante si è mobilitata una lobby in favore dell’importanza dello sport e la salute, annunciando che i club sono pronti ad affrontare questo importante compito. Anche se per il judo, in qualità di sport da contatto, non sarà così semplice, ora è permesso quantomeno l’allenamento all’aperto, benché senza contatto e ad una distanza di un metro e mezzo. Eccezione: partendo dal presupposto che il Corona virus non sia particolarmente contagioso per bambini di età inferiore ai 12 anni, per gli U12 non ci sono limitazioni all’aperto. Ciò significa che nei Paesi Bassi i bambini sotto i 12 anni possono praticare regolarmente judo all’aperto. (I numeri del Corona virus: 2509/322)

SLOVENIA: situazione opposta ai Paesi Bassi

Dopo quasi due mesi di chiusura, da lunedì scorso in Slovenia è possibile tornare a fare a judo. E addirittura a farlo in palestra, anche se a delle condizioni: il judo è permesso solo per gli agonisti, a partire dagli U12 e più grandi. Prima di ogni sessione il tatami deve essere disinfettato. Spogliatoi e docce restano inutilizzabili. All’inizio, ogni atleta si è dovuto scegliere il proprio compagno di allenamento con il quale si allenerà fino alla fine della quarantena. Non sarà possibile fare dei cambi, almeno queste sono le disposizioni. Inoltre, ogni atleta deve avere a disposizione 10 mq di materassina. Ad oggi gli allenamenti si tengono solo nei dojo privati, mentre le palestre nelle scuole restano chiuse. (I numeri del Corona virus: 703/49)

CROAZIA: judo in piccoli gruppi

Da questa settimana in Croazia è consentito lo sport nei luoghi pubblici. Le palestre fitness posso riaprire dal 13 maggio. Il Governo, da una parte insiste sul rispetto delle distanze di sicurezza, dall’altra però permette gli sport da contatto. In quest’ultimo caso valgono le disposizioni che prevedono allenamenti in piccoli gruppi (fino ad un massimo di 10 persone) e sempre con le stesse persone. (I numeri del Corona virus: 538/22)


GRAN BRETAGNA: si parla di mesi, non di settimane

Che si tratti degli atleti di punta o di qualsiasi altro praticante, tutto lo sport nel Regno Unito resta fermo. Il judo britannico sta preparando un piano in 5 fasi, di come potrebbe essere la graduale riapertura del centro sportivo nazionale di riferimento di Walsall. “Non credo che torneremo a fare judo prima di luglio” dice il direttore sportivo Nigel Donohue. Non si tratterebbe quindi di una questione di settimane, ma più probabilmente di mesi. Il Centro sportivo verrà aperto quando la situazione sarà sicura per gli atleti e per il personale. Da ciò si evince che per i praticanti di massa britannici ci vorrà ancora più pazienza. (I numeri del Corona virus: 3336/482)

GEORGIA: in sicurezza

In Georgia i numeri del Corona Virus sono relativamente bassi. Ci sono/ ci sono state delle misure molto restrittive. Intere città sono state chiuse, in molti luoghi era vietato girare con l’auto. A Pasqua pare questa situazione abbia riguardato tutto il Paese.

In considerazione di ciò, rigorose sono state anche le limitazioni per il judo. Tutti i club e i centri sportivi sono chiusi. È possibile solo l’allenamento individuale (quindi resistenza, forza…). Non è ancora chiaro come sia strutturato il piano di riapertura. Una speranza arriva dal fatto che l’aeroporto di Tbilisi dovrebbe riaprire il primo di luglio. (I numeri del Corona virus: 161/3)

USA: dojo-shutdown

Il Paese con i maggiori casi di contagio accertati ha chiuso in maniera trasversale, in tutti gli Stati, sia dojo che palestre. Resta ancora da capire fino a quando. Almeno il settore economico dovrebbe poter riaprire. Almeno così si augurano i vertici di Governo.  (I numeri del Corona virus: 4244/251)


GIAPPONE: Nazionale e università a riposo
 

Perfino nella madre patria del judo regna il divieto alla pratica. Questo vale anche per la Nazionale e per le rinomate università. Si pianifica di tornare ad una pratica ben regolamentata in giugno, tuttavia solo a determinate condizioni. Se il numero dei contagiati dovesse salire è probabile un prolungamento delle misure. (I numeri del Corona virus: 125/5)

Fonti:

*L’articolo originale in lingua tedesca è stato scritto da Reinhold Pühringer per il Judozentrum Mühlviertel e integrato con le informazioni relative all’Austria in fase traduzione. Ulteriori aggiornamenti relativi ad altri Paesi saranno possibili nei prossimi giorni. (http://www.ujz.at/teams/newsdetails/1344-mehrere-nachbarlaender-erlauben-judo-training.html)

**…. Le informazioni relative ai singoli Paesi provengono in gran parte da judoka in attività, tecnici o funzionari dei vari Stati.

***…. I numeri die contagiati provengono da https://www.worldometers.info/ (data: 12/05, sera)

Fonte: Cinzia Valle & Media Team Veneto

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