Udine, 21 gennaio 2013. Alle 17.30 di oggi pomeriggio nella sala del consiglio provinciale a Udine (Palazzo Belgrado) il giornalista Umberto Sarcinelli presenta in presenza dell’autore il libro-biografia ‘Sognavo il Tour de France (ma non avevo la bicicletta)’ del presidente del Coni regionale, Emilio Felluga.
Sono nato in salita in un giorno di febbraio». Era il 1937, a Isola d’Istria, allora regno d’Italia, oggi Croazia, da sempre cuore e mente tricolore. Emilio Felluga, il presidente uscente del Coni regionale, ci lascia, alla fine del suo mandato non rinnovabile, un libro. Non un commovente discorso, non un monumento a se stesso, non l’elenco delle mirabolante realizzazioni, ma un libro. Un atto di cultura. Sportiva. La poesia di una passione, lo sport, vissuta con intensità, emozione e sacralità. Già, proprio sacralità. A Atene, sul colle Pnyx, l’11 giugno del 2005, Felluga celebra il suo rito olimpico, parlando in greco e ricevendo il fuoco di Olimpia per gli Eyof di Lignano. “Sognavo il Tour de France (ma non avevo la bicicletta)” è l’accattivante titolo di questo volume edito da Luglio Editore e che ha come sottotitolo “Memorie di un artigiano dello sport”. Un libro che avrebbe forse voluto essere solo un’autobiografia, ma nella realtà è inno allo sport e intima confessione di un mondo e di vicende vissute non soltanto con la razionalità del dirigente, ma soprattutto con la visione del sognatore lucido. Di chi sa che l’utopia non è irraggiungibile e che la sua realizzazione passa per il costante e continuo lavoro, per lo studio, l’aggiornamento, l’apertura mentale. L’umiltà di chi ha vissuto, da profugo istriano, il dramma dell’odio etnico e politico, la difficile condizione di emarginato nella sua stessa Patria e che ha lottato ogni giorno per affermare il diritto a esistere, e a rimanere fedeli alle proprie radici. Un libro molto godibile, perchè scritto con freschezza e amore, con ricordi mai con rimorsi, senza togliersi “sassolini dalla scarpa”, perchè, quelli, li ha tolti di volta in volta che facevano male, senza accumulare rancori, con sincerità e schiettezza. Sognavo il tour e i capitoli vengono raggruppati sotto il nome delle leggendarie salite. ma sognava anche il grande calcio, quel Mortensen dei “settanta metri in sette secondi” che mortificarono gli azzurri nel 1948, e il remo, il canottaggio, con la leggendaria Pullino. Piccoli frammenti di un amore totale per tutto lo sport, compreso e soprattutto sottolineato, quello dei disabili. E oggi , alle 17 questo libro verrà presentato nel salone del consiglio provinciale di Udine.
Bruno ed Alice sul podio a Roncadelle
Buona prova per gli Yama-Esordienti che, nel Trofeo Italia disputato sabato e domenica a Roncadelle, hanno riportato un primo posto con Bruno de Denaro, un